Dall'Italia
Al via a Rimini Macfrut 2019, l’edizione che guarda all’Africa e che abbatte ogni barriera
Il Macfrut è una finestra aperta sul mondo, questo lo si sa sin da quando è stato concepito ma quest’anno ha raggiunto la sua massima ambizione dando vita all’edizione, la 36esima, più internazionale di sempre con le proposte di oltre 1100 espositori, un quarto dei quali da oltreconfine in rappresentanza di una cinquantina di Stati, più di 1500 buyer invitati da tutto il mondo, un centinaio di eventi e undici settori espositivi. Particolare rilievo è stato dato all’Africa Subsahariana rappresentata nei padiglioni della fiera di Rimini da 200 imprese provenienti da 15 Paesi del continente. Con queste premesse è stata inaugurata oggi l’edizione 2019 della fiera ortofrutticola nata a Cesena e poi trasferita a Rimini e che quest’anno, fino a venerdì 10 maggio, terrà ben accesi i riflettori sulle produzioni internazionali e sulle innovazioni introdotte nel campo agricolo. Proprio su questo specifico punto si è concentrato Renzo Piraccini, presidente Macfrut e di Cesena Fiera (nella foto sotto), che ha ribadito come Macfrut può diventare un valido strumento di incontro tra le realtà di mercato del settore agroindustriale non solo locali ma anche del mondo. “L’Africa – ha detto l’imprenditore dando il via alla tre giorni fieristica – è un’area strategica, per questo deve essere una priorità per tutti”. Per Piraccini l’Africa potrà bene interpretare le proprie capacità solo se riuscirà a modernizzare tutte le fasi della filiera, lavoro che potrà essere facilitato dalle imprese italiane in grado di fornire tecnologie ai Paesi in via di sviluppo. “Aiutare l’Africa – ha così proseguito il patron – significa anche sostenere le imprese italiane ed europee a crescere in questo mercato sempre più aggressivo e competitivo”.
Il successo del Macfrut per i sindaci di Cesena e di Rimini, Paolo Lucchi e Andrea Gnassi, è inoltre stato garantito dalla sinergia creata dalle due città che, messo da parte il campanilismo, hanno fatto rete nel 2015 trasferendo la Fiera dell’ortofrutta nata nella città del Savio a Rimini. “Un matrimonio ben riuscito”, così l’ha definito Lucchi sottolineandone l’apertura al mondo e ringraziando i Paesi esteri per scegliere ogni anno in Romagna. “Non abbiamo muri o barriere e non siamo per il protezionismo. Garantiamo – ha aggiunto – il buonsenso e le alleanze tra i popoli per l’apertura ai nuovi mercati”. Una decisione applaudita dall’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli che da parte sua ha invece dato rilievo alla coesione necessaria tra le diverse grandi fiere made in Emilia Romagna. Alla cerimonia di apertura erano anche presenti la viceministra degli Affari Esteri Emanuela Del Re e il ministro dell’Agricoltura Thsibangu Kalala della Repubblica Democratica del Congo.