Cesena
Alfredo Squeo educatore sociale e culturale
Ventisei anni proprio oggi, e in tasca una laurea conseguita il 25 marzo scorso in “Educatore sociale e culturale”, ramo di Scienza della formazione. Alfredo Squeo, di Santo Stefano di Cesena, si sta gustando con soddisfazione questo traguardo che va oltre al particolare momento di emergenza sanitaria nazionale: “Mi sento fortunato e devo dire un grande grazie perché ho comunque avuto la possibilità di raggiungere un bell’obiettivo personale in una situazione in cui tante persone sono in sofferenza e disagio”.
Alfredo già da qualche anno collabora con la Pastorale giovanile: insieme a Ilaria Grafieti è una delle colonne dell’ufficio diocesano guidato da don Marcello Palazzi. Per continuare a fare quello che con passione sta già facendo nella progettazione e cura di progetti educativi dove gli adolescenti e i bambini sono protagonisti, secondo la Legge Iori che dà un riconoscimento legislativo all’educatore professionale, Alfredo si è iscritto al corso di laurea proposto dall’Università di Bologna (campus di Rimini) e ha conseguito la tesi dal titolo “Come si radica il pregiudizio nella società”.
Nella pratica “la discussione della tesi compilativa sarebbe stata la lettura dell’abstract, cioè l’introduzione alla ricerca – sottolinea Alfredo -. Alle prime notizie di diffusione del virus, avevo un poco sottovalutato la possibilità che per il 25 marzo non fosse stato possibile vivere la discussione della tesi nel modo ‘tradizionale’, poi ho preso via via consapevolezza. In realtà speravo nella possibilità di un rinvio: desideravo comunque vivere il momento nel modo più tradizionale, condividendo l’emozione con la famiglia e gli amici. Nel frattempo Rimini è diventata zona rossa, con ulteriori limitazioni e a quel punto l’Università di Bologna mi ha comunicato che la tesi altro non sarebbe stato che l’invio di una mail da parte dell’Università, con il voto finale”. “E’ stato comunque emozionante anche aprire la mail. La mia famiglia, la mia ragazza, i miei amici mi hanno sommerso di abbracci virtuali. Quindi il giorno è stato ugualmente speciale. Mi sono sentito comunque fortunato perché di questi giorni potersi laureare è già tanto… Le feste di compleanno e laurea le faremo più avanti. Quando saremo finalmente usciti da questa situazione, saranno tante le occasioni per fare festa”.
Alfredo ora ha tutte le ‘carte in regola’ per continuare nel lavoro che già lo vede impegnato. “La mia collaborazione con la Pastorale giovanile mi porta a fare quello che mi piace: soprattutto i progetti con gli adolescenti, i centri estivi con i bambini. Si spazia dal programmare all’attuazione sul campo, e sono felicissimo di proseguire”. “I miei sentimenti di gratitudine – conclude Alfredo – sono per la possibilità di essermi potuto laureare in giorni in cui tanta gente è in difficoltà. La vedo una grazia e un motivo di grande felicità e speranza”.
Nella foto, Alfredo Squeo insieme ai genitori Giuseppe e Luisa e alla sorella Francesca.