Cesena
Alla festa dell’Unità si ragiona di post Draghi, elezioni e progetti per la città
Serata mesta, alla festa dell’Unità del Pd a Sant’Egidio, per la caduta del Governo Draghi. Almeno tra i politici e i militanti di stretta osservanza. Ieri sera, mentre i cesenati ballavano e cantavano sulle elettrizzanti note dei Moka club, e il ristorante interno toccava il record stagionale di coperti, erano numerosi i musi lunghi tra gli amministratori locali e i consiglieri comunali.
Con l’addio a Mario Draghi non solo è venuto meno un Governo che il Pd sosteneva con convinzione estrema, ma si è liquefatta la possibilità di un’alleanza strategica con il Movimento 5 stelle (o quel che poco che ne resta). Nel giro di pochi giorni il “campo largo” di Letta si è trasformato, di fatto, in un “campo santo”.
La tristezza piddina però, nel giro di poco, ha lasciato il posto alla consapevolezza: «Quanto è largo un campo lo si vede sempre alle elezioni – ha sottolineato il sindaco Enzo Lattuca –. La scelta spetta ai cittadini e questi possono cambiare idea rapidamente. Pensiamo a quanto stava la Lega prima della segreteria Salvini, e a come sia cresciuta dal 4 al 34 per cento per poi scendere. Al Pd arrivato a toccare il 40 per cento. Al Movimento 5 stelle passato, al suo esordio, da zero al 25 per cento dei consensi. Il vero motivo che ha indotto 5 stelle, Forza Italia e Lega a ritirare il sostegno al Governo Draghi è che, in realtà, a restringersi è il loro campo. Io vedo un Paese che non capisce le scelte di queste tre forze politiche. E lo farà pesare alle urne».
La serata di ieri, alla festa del Pd, aveva come oggetto un confronto tra Giunta e stampa locale sul rendiconto di metà mandato “Cesena sulla buona strada”. Ma è stata la politica nazionale a tenere banco. E non poteva essere diversamente: «Non mi sembra che Draghi voglia scendere nell’agone politico – ha continuato Lattuca – ma posso sbagliarmi. Potranno esserci però le forze che si riconoscono nella sua figura. Dall’altra parte troveranno una destra, non più centrodestra, ricompattata sulla leadership di Giorgia Meloni. Gli elettori di Forza Italia, e i moderati in genere, gli imprenditori del Nord, come si porranno di fronte ad una linea politica che strizza l’occhio a Putin? Se alle elezioni ci fosse una sorta di ballottaggio tra Draghi e la Meloni, chi potrebbero scegliere gli italiani?».
Fondi Pnrr
Con la caduta del Governo molti Comuni italiani sono andati in fibrillazione per il timore di perdere i fondi legati al Pnrr. Preoccupazione che a Cesena è sentita assai meno che altrove: «L’anno scorso presentammo a questa festa una serie di grandi progetti – ha aggiunto Lattuca – dall’area Stazione all’ex Roverella, dall’impiantistica sportiva alla Casa della musica, passando per la messa in sicurezza del Cesuola. Su tutti questi abbiamo già centrato i finanziamenti. Fosse stata una serata diversa, avremmo aperto con questa notizia».
Con il venir meno dell’esecutivo potrebbero essere rallentati solo i pochi progetti ancora da presentare. A rischio, secondo l’assessore alla Cultura Carlo Verona, ci sarebbe anche il bando per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle strutture museali.
Caro energia
Altro tema di estrema attualità è il costo dell’energia, schizzato alle stelle anche per l’Amministrazione. Su questo ha fornito qualche dato l’assessore al Bilancio Camillo Acerbi: «La settimana prossima presenteremo in Consiglio comunale, a copertura degli aumenti, un assestamento di bilancio da due milioni di euro. Se i prezzi dell’energia dovessero restare ai livelli attuali serviranno poi altri 800-900mila euro per arrivare a fine anno. Rispetto ai sei milioni di euro di costi degli anni passati siamo ad un più 50 per cento. A fronte di questi aumenti abbiamo ricevuto dallo Stato 650mila euro complessivi. Per il resto useremo l’avanzo di bilancio dello scorso anno, che doveva servire ad altro come il potenziamento dei servizi».
La salvezza dei tanti edifici che fanno capo al Comune, ben 115 utenze, è stata comunque nei tanti lavori fatti negli anni scorsi: «L’efficientamento di infissi, finestre, cappotti e fotovoltaico ha dato i suoi frutti. Grazie poi a Energie per la città abbiamo avuto tariffe bloccate fino all’aprile scorso» ha aggiunto l’assessora Francesca Lucchi.
Sociale
L’assessora al Welfare Chicca Labruzzo ha illustrato i progetti contro la marginalità (910mila euro) come la “stazione di posta” (accoglienza breve per due o tre giorni di chi si trova in necessità, ascolto e orientamento). Il Comune è attivo anche nell’attuare “palestre di autonomia” (1,4 milioni) per i disabili, nell’ottica del “dopo di noi”, preparando queste persone al momento in cui perderanno i genitori anziani.
Quartiere Novello e cantieri
Il sindaco si è detto soddisfatto poi della ripresa a pieno ritmo del cantiere “Novello”, nell’area ex mercato Ortofrutticolo tra le vie Ravennate e Cavalcavia: «Si tratta di un centinaio di appartamenti che daranno risposta a quelle persone non così povere da poter entrare in graduatoria per le case popolari, ma nemmeno in grado di poter accedere ad un’abitazione a prezzi di mercato. Vedremo sorgere le palazzine entro Natale e saranno pronte entro la fine del mandato, forse già entro fine 2023».
Un anno, il 2023, che vedrà la partenza di tantissimi cantieri in città, a partire dal maxi-intervento in zona stazione: «Ci sarà qualche disagio, ma ne varrà la pena. Specie per l’area stazione che oggi è la cosa più brutta in una città bella come Cesena». Il progetto è stato finanziato con 10 milioni di euro. Se Cesena fosse stata capoluogo di Provincia i fondi sarebbero stati il doppio: 20 milioni. Anche su questo Lattuca, che presiede da qualche mese la Provincia di Forlì-Cesena, invita a ragionare.
Un Lattuca bis?
Sull’ipotesi di un secondo mandato, il sindaco non si è sbilanciato: «Abbiamo tenuto un incontro con le forze di maggioranza un mesetto fa, la coalizione è coesa. A settembre, elezioni permettendo, ne è stato fissato un altro per decidere cosa sta funzionando e cosa no. I sindaci in genere “sentono il bisogno” di un secondo mandato per portare a compimento quanto avviato. Ma parlarne oggi sarebbe un po’ prematuro. Su questo tema ci risentiremo tra una decina di mesi».