Dall'Italia
Alluvione, un anno dopo. La Regione: “400 cantieri. Il 15 giugno grande evento a Faenza”
Un “momento doveroso” quello della conferenza stampa della Regione Emilia-Romagna che si è tenuta oggi a Bologna a un anno dall’alluvione, secondo le parole della vicepresidente con delega all’Ambiente Irene Priolo.
“È stato un anno complesso, vissuto in maniera intensa”, ha ricordato Priolo citando gli 8,5 miliardi di danni certificati e le 17 vittime, che sono “la vera ferita indelebile”, riconoscendo che “l’allerta rossa diramata ha salvato delle vite”.
Dalla vicepresidente il grazie alle “11mila persone della Protezione civile intervenute in quei giorni per mettere in sicurezza i cittadini”. Da qui l’annuncio che “sabato 15 giugno, dopo il periodo elettorale, al PalaCattini di Faenza, nel territorio più ferito dagli eventi di maggio 2023, sarà organizzato un evento per ringraziare pubblicamente chi ha svolto un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza e chi ancora oggi sta lavorando per il pieno ritorno alla normalità”.
È poi in arrivo un volume che sarà presentato la prossima settimana. Si intitola “Quel che conta – Dieci ritratti a un anno dall’alluvione in Emilia-Romagna” con le fotografie del cesenate Marco Onofri, la prefazione di Daria Bignardi e racconti a cura dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta regionale.
Spazio quindi alle cifre dei lavori a cura della Regione, dai primi urgenti a quelli più strutturali. “Nel complesso – ha detto Priolo – sono 402 i cantieri in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la protezione civile che interessano le province colpite. Di questi, 130 sono già stati completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento di circa 343 milioni di euro. Gli interventi urgenti sui fiumi, tutti in realizzazione, sempre in capo all’Agenzia, sono 152 per oltre 137 milioni di euro. A questi si aggiungeranno ulteriori 56 interventi per un importo di circa 140 milioni di euro”.
La vicepresidente della Regione ha aggiunto che “si sta lavorando al Piano speciale definitivo, che verrà approvato dalla struttura commissariale entro giugno. Comprenderà l’aggiornamento delle prime linee di intervento e l’integrazione delle progettualità individuate sul reticolo idrografico principale, secondario e di bonifica e sui versanti pedecollinari, collinari e montuosi”.
Una mole di lavori iniziata subito dopo gli eventi di maggio 2023 e che continua per evitare che quanto accaduto si ripeta in futuro. “Nell’immediato – ha aggiunto Rita Nicolini, direttrice dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la protezione civile – siamo intervenuti per gestire l’emergenza e poi per mettere in sicurezza fiumi, strade e centri abitati. Con l’impegno a ricostruire non più come prima, ma secondo criteri che tengano conto del mutato contesto climatico e ambientale”.
Dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, ora in corsa per le Europe con il Pd, critiche al Governo ma non al generale Figliuolo “con il quale lavoriamo bene”. Nel mirino alcuni ritardi.
“Ai Comuni – ha detto – manca ancora il personale tecnico amministrativo di supporto che era stato assicurato. In un anno non sono stati capaci di scrivere un decreto per risarcire i beni mobili. Il decreto per impiegare gli 1,2 miliardi di Pnrr annunciati a gennaio a Forlì non è ancora arrivato. Sul credito d’imposta mancano i decreti attuativi. I ritardi non dipendono da noi. Dobbiamo collaborare, ma qualcosa non gira nella direzione giusta. Il Governo ci promise che il 100 per cento dei danni sarebbero stati rimborsati. Le promesse dovrebbero essere mantenute. Imprenditori e cittadini non hanno visto quasi nulla. Sono certo che i fondi arriveranno. Aspettiamo. La Romagna non si è fermata. I romagnoli meritano di avere tutto quello che hanno perso”.