Anche a Cesena si può partorire in acqua

Partorire in acqua si può finalmente anche a Cesena. È stata inaugurata oggi pomeriggio all’ospedale ‘Bufalini’ la nuova sala parto con la vasca di ultima generazione, acquistata grazie alla generosità di tanti donatori, tra aziende e privati cittadini.

Sono già una decina le partorienti che l’hanno utilizzata e il primo venuto alla luce è stato, un mese fa, Samuele. L’uso dell’acqua è indicato nel travaglio fisiologico in quanto favorisce il rilassamento della muscolatura pelvica, aiuta a percepire meno dolore e riduce il tempo di dilatazione.

Lo scorso anno l’Azienda Usl della Romagna ha lanciato una campagna di raccolta fondi per l’acquisto della vasca, dell’importo di 40mila euro circa, a cui hanno aderito il Gruppo Amadori, Loretta Amadori, Zoffoli Banane Srl, il Circolo dipendenti della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, il Rotary Club di Cesena, la famiglia Cheli-Colonna, Silvia Muccioli, i dipendenti del Team Covid del Laboratorio Unico guidato da Orietta Donati, Claudio Venturelli e Manuela Gori. Questi ultimi due sono stati i curatori del volume di scritti e poesie di autori vari ‘Momenti sospesi’, il cui ricavato è stato devoluto interamente alla causa.

La nuova Sala Ninfea (“è un fiore che nasce dall’acqua”, ha sottolineato l’architetto Elisa Bruschi che ha avuto l’idea del nome) è diventata realtà grazie alla spinta e alla determinazione di Gilda Sottile, coordinatrice delle ostetriche del ‘Bufalini’. “Tutte le donne, e i rispettivi compagni, che finora l’hanno utilizzata hanno riportato di aver vissuto un’esperienza positiva, grazie al senso di controllo e benessere – ha spiegato -. È la realizzazione di un sogno. Nel 2001 ero a Reggio Emilia e già allora in quella città si poteva partire in acqua. Qua a Cesena non c’erano disponibilità per questo investimento. Poi grazie ai tanti donatori, alla passione e all’impegno messo da tanti, siamo arrivati a questo traguardo importante per tante donne e tante coppie. Un grande grazie va a tutti i donatori. E un grazie speciale a Elisabetta Montesi (responsabile della ricerca fondi per l’Ausl della Romagna, ndr) vero motore di questa iniziativa”. 

Al “Bufalini” dall’inizio del 2021 sono nati 1.815 bambini e bambine, di cui 41 parti gemellari. “Le principali note distintive del nostro reparto sono da un lato la gestione delle gravidanze a rischio e con patologie materno-fetali, grazie all’integrazione con altre unità operative, ad esempio la terapia intensiva neonatale ─ ha detto Patrizio Antonazzo, direttore di Ginecologia e ostetricia ─. E dall’altro la promozione della salute e alla tutela della fisiologia durante il travaglio, assicurata dalla presenza di un’assistenza dedicata one-to-one e nel sostegno alla donna mediante metodiche naturali come ipoalgesia e digitopressione, sia mediante analgesia epidurale”.

Il direttore sanitario dell’Asl Romagna Mattia Altini, presente insieme al neo direttore dell’ospedale ‘Bufalini’ Claudio Lazzari e al sindaco Enzo Lattuca, ha ringraziato quanti hanno contribuito, evidenziato “la corresponsabilità della comunità che va ad arricchire il panorama assistenziale, nonostante il difficile momento storico”.