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Aperta al Grand Hotel di Rimini la sessione estiva di calciomercato
Nella cornice del Grand Hotel di Rimini si è aperta la sessione estiva di calciomercato, nella stessa location dello scorso anno. Sul palco di presentazione del talk show “Colpi da maestro”, organizzato da Master Group Sport, sono intervenuti il Ds del Monza, Adriano Galliani, il direttore sportivo dell’Inter, Giuseppe Marotta, e Giovanni Carnevali, direttore del Sassuolo. A moderare l’evento Davide Camicioli di Sky Sport e il vice presidente dell’emittente satellitare, Matteo Marani. Tanti i ricordi del duo del Milan berlusconiano campione di tutto composto da Galliani e Ariedo Braida, intervenuto anch’egli sul palco, come i mancati arrivi di Roberto Baggio e Alessandro Del Piero nei lontani anni ‘90.
“Era tutto fatto con il suo procuratore Caliendo – ricorda Galliani – l’avvocato Agnelli però ci telefonó per parlare. A me e Berlusconi ci disse ‘Silvio non puoi vincere sempre tu, non avrai anche Baggio’ e infatti andò alla Juve. Io urlavo perchè Baggio nel 90 era tanta roba”.
Invece per il futuro numero 10 bianconero ci fu uno stallo per cause economiche “5 miliardi per Del Piero che non aveva ancora 16 anni, mi sembravano tanti soldi. Il presidente del Padova di allora, Piero Agradi, lo offrì prima a noi ma il problema furono i soldi e andó alla Juventus”.
Beppe Marotta, fresco campione d’Italia con l’Inter si è soffermato invece sul cambiamento del calciomercato rispetto al passato. “Il modello di calcio degli anni 80-90 non c’è più. C’era un fenomeno di mecenatismo: un industriale del luogo si sentiva quasi in debito con la comunità che gli aveva dato fortuna. Il calcio era un fenomeno di aggregazione sociale. Ora siamo davanti a un modello diverso, anche nel versante degli obiettivi: Moratti, Sensi, Agnelli volevano vincere con un allineamento di bilancio. Ora invece si guarda prima al budget a disposizione e poi si valutano i risultati da poter raggiungere. Vivo questa esperienza con l’Inter, la famiglia Zhang è arrivata con tanto entusiasmo e hanno tirato fuori 600 milioni di euro. Con il Covid e la contrazione finanziaria che è nata abbiamo contrapposto gli obiettivi stagionali”.
Anche la figura di Ds è notevolmente mutata, “all’epoca erano ex giocatori – spiega Marotta – che avevano competenze esclusivamente tecniche. Ora la figura del direttore sportivo deve avere una competenza più estesa, soprattutto nell’ambito gestionale. Non è facile fare questo mestiere e vincere”.
A raccontare la favola del Sassuolo dei miracoli invece è stato Giovanni Carnevali, “ho avuto la fortuna di avere un presidente come Squinzi con una famiglia solida alle spalle. Insieme alla moglie li ho incontrati sotto altre vesti, come persone di ciclismo ma di forti valori. Appena mi ha detto di gestire il Sassuolo, sono qui da 8 anni, ho accettato perché conoscevo i loro valori. Ora ci sono i figli e tutto va avanti. Penso a quello che avrebbe fatto lui, in 50 giorni prima è mancato e poi anche la moglie. Tutto quello che si sta facendo ora è la programmazione del lavoro di tanti anni”.
A cornice dell’evento è possibile visitare la mostra all’aperto “70 anni di storia di calciomercato”, disponibile fino al 7 luglio con le info grafiche dei campioni approdati in Serie A dal 1950 ad oggi.