Aperta la teca di Novello Malatesta: rinvenuti resti umani e animali

Cosa ne è stato di Novello Malatesta? Parte da questo quesito storico la grande operazione archeologica e culturale che da quattro giorni interessa la biblioteca Malatestiana e l’intera città di Cesena che ha ben fissi i propri occhi sulla sua storia più remota. “Si tratta di una ricerca identitaria”, ha detto il sindaco Paolo Lucchi nel corso della conferenza stampa tenutasi nella sala Lignea della biblioteca in cui il dottor Francesco Maria Galassi ha condiviso i risultati raggiunti al termine della prima ricognizione eseguita sui presunti resti mortali di Novello Malatesta.

Morto nel 1465, il fondatore della biblioteca Malatestiana a distanza di 600 anni dalla sua nascita torna a far parlare di sé. Dopo la riesumazione avvenuta nella mattinata di sabato nell’Aula del Nuti, oggi si può dire che all’interno della teca sono stati ritrovati resti umani e resti animali sui quali nei prossimi mesi saranno eseguite analisi accurate per appurare la loro natura, anche se sarà molto difficile poter recuperare il Dna. “Fare questo genere di ricerche non è mai semplice perché non si sa a cosa si va incontro, bisogna essere dunque molto cauti”, lo ha dichiarato il paleopatologo Galassi specificando che oggi si inaugura un lungo iter che si concluderà probabilmente verso la fine del 2018 e che sarà coronato assieme da una pubblicazione scientifica e da un evento di presentazione. “Vogliamo sapere cosa successe 200 anni fa quando nel 1811 furono trovati dei resti umani da quel momento attribuiti al signore di Cesena. Abbiamo rimosso l’urna dal luogo di sepoltura e all’interno abbiamo trovato due tubi di piombo contenenti delle pergamene, non ancora srotolate”. All’interno delle pergamene, per la cui analisi sarà necessario richiedere l’intervento di esperti, potrebbero esservi contenuti importanti dati relativi le due precedenti esumazioni datate nel 1812 e nel 1905.

Nella teca sono state rinvenute ossa animali, frammenti di legno che potrebbero risalire alle cassette lignee dove le spoglie hanno riposato nelle epoche passate al ‘900, due suole di calzature tipiche del ‘400, una ben conservata. Le ossa umane, pur essendo molto frammentate, sono risultate appartenenti a un unico individuo: restano un frammento del cranio, alcuni frammenti ossei degli arti inferiori, e qualche elemento riconducibile alla mano destra. “Applicando delle formule possiamo dire che l’individuo aveva una statura che si aggira sul metro e settanta, dato non definitivo. Il sesso dell’individuo non è molto certo, ma a partire da un frammento del cranio possiamo dire che è di sesso maschile”, ha spiegato il dottor. Galassi specificando che al momento la ricerca non può stabilire l’età del soggetto che comunque sarebbe superiore ai 30 anni. Novello Malatesta è morto a 47 anni.

Interessante, d’altra parte, è il risultato della tac eseguita all’ospedale “Bufalini” di Cesena sulle ossa degli arti inferiori sulle quali sono state appurate tracce di periostite, un’infiammazione dello strato superiore delle ossa molto diffusa tra gli uomini che vissero tra il 4 e il 500. I documenti in nostro possesso, a tal proposito, confermano che Novello fosse affetto da un’invalidità già dai 29 anni.