Approvata la legge che garantisce il medico di base ai senzatetto

Grazie all'impegno di associazioni e volontari, chi vive in strada potrà finalmente accedere alle cure mediche

foto AgenSir

Da oggi, in Italia, anche chi non ha una fissa dimora potrà contare su un medico di base: un passo fondamentale per garantire il diritto alla salute a tutti, frutto di un percorso legislativo durato oltre 15 anni.

Il Parlamento approva una legge attesa da anni

D’ora in poi chi vive in strada potrà curarsi e avere un medico di base. Qualche giorno fa il Parlamento italiano ha approvato in via definitiva la legge presentata dall’onorevole Marco Furfaro (Pd) con il sostegno di tante associazioni.

Una battaglia che dura da 15 anni, lanciata da Antonio Mumolo, fondatore e presidente dell’associazione ‘Avvocato di strada’. “In Italia fino ad oggi il diritto alla salute era garantito a tutti solo sulla carta: nella realtà le cose erano ben diverse – spiega Mumolo –. Chi viveva in strada ed era privo di residenza anagrafica non poteva avere un medico di base e curarsi. Un diritto fondamentale come quello alla salute veniva tolto proprio alle persone più deboli, cadute in povertà. Si trattava di una lacuna gravissima, non degna di un Paese civile”.

Un percorso regionale divenuto nazionale

Due anni fa in qualità di consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, Mumolo era riuscito a far approvare per la prima volta una legge per garantire il medico di base alle persone senza fissa dimora. La stessa legge era stata poi approvata in altre regioni: Puglia, Marche, Abruzzo, Liguria e Calabria.

In questo modo tante persone affette da malattie croniche avevano iniziato a potersi curare, ma mancava lo scatto decisivo, una legge nazionale che restituisse un diritto fondamentale a tutte le persone povere.

L’associazione Avvocato di strada attiva anche a Cesena

Anche a Cesena è presente l’associazione ‘Avvocato di strada’, la cui sede è ospitata nei locali della Caritas diocesana, in via Don Minzoni 25. Qui i volontari (una decina tra avvocati e avvocate, a cui si aggiungono due medici per le perizie) ricevono ogni secondo e quarto giovedì del mese.

Nel 2023 sono state un’ottantina le persone che si sono rivolte allo sportello per una consulenza.