Rubicone
Ardiano (Roncofreddo) è ancora isolata. Numerose le frane lungo le strade
Fondovalle Calisese atto secondo. Siamo tornati oggi pomeriggio lungo la strada che dalla frazione di Calisese porta a Sorrivoli, Monteleone e Ardiano.
Oggi abbiamo tentato la salita ad Ardiano dove si trova il nostro agriturismo “Ca’ Marcella” della famiglia Dallara, oggi ovviamente chiuso (foto).
In zona Case Francisconi (Montiano) si notano molti allagamenti. Nella zona più bassa, vicino al Pisciatello-Urgon, l’esondazione ha invaso i campi e ha coperto tutto (foto).
Ora è rimasto il fango asciutto che costituisce una sorta di crosta a volte impenetrabile. Per alcuni chilometri la campagna qui coltivata è del tutto compromessa. Il fango è arrivato ai primi rami dei peschi.
La via Peschiera che conduce a Sorrivoli è ancora chiusa. Come è chiusa la strada che porta ad Ardiano. Viene consentito il transito solo ai residenti e ai mezzi di soccorso fino al civico 630 (foto),
cioè oltre la borgata dove si trova un’altra frana molto vasta. Noi passiamo lo stesso, per servizio. Subito si trova una frana che ha invaso la sede stradale e ora è stata rimossa. A sinistra l’asfalto ha ceduto e si vedono i guasti del torrente che ha portato a valle alberi e parte dell’alveo.
Quando la salita si fa dura, lasciamo l’auto, dove si imbocca la strada che conduce all’abitazione dell’artista cesenate Leopoldo Lucchi che ha subito danni notevoli dall’alluvione.
La strada si inerpica, ma lo sguardo è catturato dagli smottamenti che hanno lasciato ferite enormi (foto).
Qua è venuto giù di tutto: alberi interi, possenti, terra, massi. E poi l’asfalto in più punti è compromesso. In alcune situazioni con l’auto si transita con una grande attenzione. In salita si può anche provare (foto).
In discesa il pericolo sale. Nei campi ci si adatta e si è già tracciato un viale sul terreno smottato per permettere la raccolta della frutta (foto).
Arriviamo in paese, ma non si vede anima viva. Sembra un paese fantasma (foto).
Notiamo un vialetto a destra che conduce alle frane più vistose, proprio sotto l’agriturismo. Qua la pioggia del 16 e 17 maggio ha fatto danni enormi.
Lo sguardo si allarga sui rilievi vicini e si notano smottamenti ovunque, su Sorrivoli, Diolaguardia, Montecodruzzo. La collina cede, non c’è nulla da fare. Gli interventi necessari qua sembrano davvero grandi. Forse ci sarà da ripensare il modo di realizzare le strade su questo terreno franoso.
Non mancano le ginestre, fiorite nonostante tutto. Ed è una bellezza che vogliamo notare e sottolineare (foto).
All’uscita dalla borgata si incontrano ancora due frane molto grandi, appena oltre il civico 630 (foto).
Giriamo a sinistra per Monte Bora, lo scenario non muta (foto).
Ancora frane, un ritornello purtroppo frequente. Anche questa via è riservata a residenti e mezzi di soccorso (foto). Il passaggio viene ricavato togliendo terra alla montagna, a destra.
Lungo la strada incontriamo il dottor Riccardo Montanari. Ci dice che stanno lavorando, poco sotto, per liberare la strada. Ci racconta anche un po’ di sé. “Sono un medico del mondo. Ho girato 30 Paesi. Non ho mai lavorato in Italia, sempre all’estero. Adesso sono qui con la mia mamma che ha 97 anni. Ho lavorato per la Nazioni Unite e per Medici senza frontiere”.
Torniamo indietro. La strada in discesa è più agevole, ma forse si vedono meglio le voragini, tantissime. Si notano anche frane in lontananza: boschi interi venuti a valle (foto).
In paese incontriamo un agricoltore che torna dai campi. “Qua non si vede nessuno, dopo i primi giorni di interesse – dice il coltivatore diretto Raffaele Figus, sardo d’origine, da 60 anni in Romagna -. Su queste strade sistemate in questo modo i camion e le auto non passano. E la frana, quella più grande, poco oltre la borgata, piano piano viene giù, in direzione di Diolaguardia. Adesso avremmo le ciliegie da raccogliere, ma con cosa le portiamo a Cesena?”.
La domanda rimane aperta. E lo rimane ancora di più dopo la pioggia battente del tardo pomeriggio. Che ne sarà stato delle frane in movimento?