Arrivano le Giornate Fai di primavera

Tesori, spesso poco noti al grande pubblico, si svelano nelle Giornate Fai di primavera, tradizionale appuntamento che torna sabato 25 e domenica 26 marzo.

A Cesena è protagonista l’Abbazia della Madonna del Monte, che non necessita certo di presentazioni. Le visite (sabato dalle 10 alle 17,30 e domenica dalle 14,30 alle 17,30 sono un’occasione per approfondire questo complesso di devozione tanto caro ai cesenati, le cui origini risalgono intorno all’anno 1000. Al suo interno è custodita una ricca raccolta di ex-voto con esemplari che vanno dal XV secolo ai giorni nostri.

A Savignano sul Rubicone fari puntati sull’Archivio fotografico cittadino, allestito nella galleria al pianterreno della Vecchia Pescheria. Dalle collezioni di albumine con i ritratti dei savignanesi che si distinsero nelle guerre risorgimentale alle preziose fotografie inviate dai concittadini ai familiari dalle trincee nella prima guerra mondiale, alle cartoline postali fino ad arrivare alla sezione di fotografia contemporanea, che comprende anche l’intero fondo del reporter riminese Marco Pesaresi. A guidare i visitatori in questo viaggio nella fotografia saranno gli “apprendisti Ciceroni” dell’Istituto Curie di Savignano (foto), sabato e domenica dalle 9,30 alle 18. L’iniziativa rientra nel percorso che Savignano, città della fotografia, sta compiendo verso la fototeca comunale, la cui apertura è prevista per il 2024 nei locali dell’ex Monte di Pietà.

In località Paderno di Mercato Saraceno si riaprono le porte dello studio privato di Arnaldo Mussolini, fratello minore del Duce, che si trova al secondo piano del palazzo di famiglia della moglie Augusta Bondanini. Qui tutto è rimasto come allora: i mobili, gli arredi, i libri, la scrivania, il telefono con il quale comunicare direttamente con la redazione milanese del Popolo d’Italia, quotidiano di cui fu direttore. Gli orari delle visite sono: sabato 10-12 e 14,30-17,30, domenica 10-17,30; navetta gratuita da piazza Mazzini.

Infine a Longiano è di scena il Museo della Ghisa della Fondazione Neri, in località Ponte Ospedaletto sulla via Emilia. In un ampio spazio industriale che conserva le tracce della produzione cui era destinato (ex impianto di verniciatura della Neri spa), si snoda il percorso espositivo costituito da una sessantina di lampioni realizzati da grandi fonderie ottocentesche e firmati, in alcuni casi, da rinomati artisti come Duilio Cambellotti e Ernesto Basile. A questi si aggiungono un centinaio di oggetti che abbellivano, con la loro funzionalità, i luoghi pubblici come le panchine, le fontane, un’ampia gamma di ringhiere e mensole, oltre a battenti per porta e scansaruote. Visite a cura degli studenti dell’Istituto “Pascal” di Cesena, sabato e domenica dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,30.