“Arte e cervello”: linguaggio, memoria, poesia di Roberto Mercadini al teatro Verdi

“Come uomo di teatro, è bello pensare che quello che stai facendo può avere un particolare significato sociale e con onore ho accettato. Come uomo, ringrazio l’associazione Acea e la cooperativa Cils per l’occasione di arricchimento personale che mi è stata data”. Così il poeta narratore Roberto Mercadini alla conferenza stampa che si è tenuta questa mattina negli spazi del Centro servizi per il volontariato Assiprov, a Cesena, per la presentazione di “Arte e cervello. Linguaggio, memoria, poesia”, lo spettacolo teatrale che vedrà l’attore monologhista di Sala di Cesenatico protagonista al teatro Verdi di Cesena, domenica 17 marzo alle 16. In particolare, il monologo di Mercadini darà voce alle potenzialità che la poesia ha a supporto del danno linguaggio e alla memoria subito dalle persone.

L’appuntamento, con ingresso a offerta libera, sarà introdotto dal presidente Acea Gianfranco Valzania e dal presidente Cils Giuliano Galassi. Il giornalista Cristiano Riciputi coordinerà l’evento.

Scopo dell’iniziativa, inserita all’interno della Settimana del Cervello (11-17 marzo) è quello di far conoscere le problematiche legate alle cerebrolesioni acquisite. Unite negli intenti si sono Acea (Associazione cerebrolesioni acquisite) e la cooperativa Cisl, affiancate nella volontà di far conoscere la realtà delle disabilità acquisite, e dare sostegno e affiancamento alle persone colpite e alle loro famiglie.

Attiva dal 2005, i volontari di Acea portano sostegno alle persone – una ventina quelli attualmente vicini all’associazione, in un’età compresa tra i 20 e i 70 anni e oltre – che hanno subito un danno al cervello, e alle loro famiglie. Due i percorsi di reinclusione sociale proposti dall’associazione: il laboratorio “ManualMente”, durante il quale volontari, familiari e persone con disabilità si ritrovano per attivare mani e mente; e “Family Care”: un percorso volto a ottenere maggiore autonomia e a migliorare la qualità della vita di tutta la famiglia. “Ciò che ci viene richiesto è l’accompagnamento della famiglia che si trova a vivere un trauma così importante – ha sottolineato la volontaria Acea Romana Moretti -. Cerchiamo di curare l’ascolto, fino a entrare in una relazione di amicizia con la persona disabile e la famiglia e ricucire una rete sociale nel momento in cui la persona colpita lascia l’ospedale e rientra in famiglia. Momento in cui si rende necessaria la riprogrammazione della famiglia stessa. La società civile si rende così presente affinché la nuova vita possa trovare una sua realizzazione e pienezza”.

La cooperativa sociale Cils da quarantacinque anni favorisce l’inserimento lavorativo di persone con disabilità in settori quali pulizie, servizi ambienti e alle imprese. Più di recente Cils si è avvicinata al mondo delle disabilità acquisite con il progetto “Ginkgo” che offre l’opportunità alle persone di potenziare e mantenere le proprie autonomia, sviluppare interesse e relazioni attraverso la frequenza di laboratori con valenza socio-occupazionale. “Attraverso il fare la persona ritrova la propria identità”, ha precisato la psicologa Marilena Marzolla.

“Siamo consapevoli che la riabilitazione è una sfida dai confini aperti – ha aggiunto la psicologa Monika Piscaglia -. Diamo spazio all’arte che unisce il bello al buono e che può avere funzione terapeutiche in chi ha avuto lesioni al cervello, stimolandone la memoria. La riabilitazione ha confini sempre aperti”.

“Il cervello è cuore e razionalità – ha concluso Mercadini – Credo nell’unione e nella forza delle due cose. Sempre, in ogni situazione e lavoro, bisogna metterci entrambi. Così ho fatto nella realizzazione di quanto proporrò domenica pomeriggio al teatro Verdi”.