“Ascoltare e aiutare i cittadini sono le maggiori soddisfazioni”

Il 26 maggio 2019 Letizia Bisacchi vinceva le elezioni comunali diventando sindaco di Gambettola, cittadina con poco più di 10 mila abitanti. A metà mandato, tracciamo un bilancio dell’attività amministrativa svolta, in gran parte condizionata dalla pandemia. Di seguito l’intervista integrale.

Sindaco, due anni e mezzo alla guida del Comune. Quali le soddisfazioni e le difficoltà?

Sono stati due anni e mezzo molto intensi, per lo più caratterizzati dall’emergenza pandemica che ha completamente stravolto la gestione amministrativa ordinaria. Ho dovuto imparare velocemente ad affrontare una situazione di crisi inaspettata, cercando di amministrare con determinazione ma nello stesso tempo con umanità, per non lasciare indietro nessuno, anche nei momenti di maggiore sconforto.

Le maggiori soddisfazioni derivano dal contatto stretto con le persone, dalla possibilità di risolvere un problema o ascoltare una difficoltà, cercando di tendere sempre una mano. Nonostante l’emergenza, insieme alla mia squadra di amministratori e dipendenti comunali stiamo realizzando tutti i progetti che avevamo inserito nell’agenda elettorale, dall’ambiente alla cultura, dallo sviluppo economico ai servizi alla persona. Queste sono le maggiori soddisfazioni del mio ruolo: registrare un cambiamento graduale nel paese, un miglioramento della qualità della vita, una prospettiva a lungo termine, che vede i giovani come protagonisti del nostro futuro. 

 

Quanto ha influito la pandemia sull’azione di governo?

In questi due anni di pandemia abbiamo imparato a utilizzare due parole che riassumono la condizione di emergenza e precarietà in cui ci siamo trovati: prima resilienza, poi resistenza. Inizialmente la resilienza, che ci ha permesso di adattarci alla nuova situazione con la necessità urgente di modificare tutti i servizi alla persona nell’ottica del rispetto delle misure precauzionali. È stata una fase molto difficile, perché la macchina comunale si è dovuta adeguare velocemente a un’organizzazione straordinaria, mettendo in campo nuove modalità e nuovi servizi. Oggi invece parliamo di caparbia resistenza, continuando con un’azione politica dettata dalla voglia di reagire e dalla necessità di tornare presto alla normalità. 

 

Quali i risvolti dell’emergenza, prima sanitaria e poi economica e sociale, in città?

L’emergenza ha incrinato l’equilibrio sociale ed economico della nostra comunità.  Molte attività commerciali e aziende sono tuttora in difficoltà, sia per le chiusure forzate che per l’aumento dei costi delle materie prime. Come amministrazione abbiamo cercato di intervenire prontamente con una serie di contributi a fondo perduto per sostenere le attività e il commercio. Abbiamo ridotto le imposte, la Tari, agevolato l’occupazione del suolo pubblico da parte dei pubblici esercizi e continuato a elargire un sostegno alle nuove attività, che incredibilmente continuano a fiorire a Gambettola. Negli ultimi due anni abbiamo inaugurato una serie attività commerciali che contribuiscono a mantenere vivo il nostro paese, nonostante le difficoltà e nonostante la pandemia.

La nostra attività amministrativa è impegnata sui tutti i fronti con lo scopo di sostenere tutte le categorie. Ci rendiamo conto che i giovani più di tutti stanno subendo questa situazione precaria e per questo vogliamo dare un segnale forte alle giovani generazioni, un atto di fiducia verso coloro che vivranno il nostro paese nel futuro. In primis, investiamo sul progetto di un nuovo edificio scolastico, rispettoso dell’ambiente e costruito con materiali ecologici e naturali, dove poter sperimentare una didattica innovativa e sperimentale.

Stiamo inoltre creando una rete di luoghi della cultura che offriranno esperienze ed opportunità ai nostri ragazzi, dal cinema al circo, dal teatro all’arte. I giovani sono al centro della nostra attività e intendiamo coinvolgerli nelle scelte amministrative anche tramite gruppi di lavoro tematici, come la neo Consulta per l’ambiente, uno strumentoche darà loro la possibilità di partecipare attivamente alla vita cittadina.

Coinvolgere la cittadinanza e creare opportunità di condivisione sono fondamentali in questo periodo, la gente ha voglia di tornare in piazza, vedersi un film all’aperto e trovarsi al bar. Nonostante le difficoltà organizzative abbiamo continuato a proporre iniziative ed eventi, spettacoli teatrali, presentazioni di libri. Stiamo registrando una buona tenuta del nostro tessuto sociale. Gambettola sta reagendo positivamente.

 

Qual è lo stato di salute delle attrattive culturali di Gambettola?

Il nostro Carnevale è stato fermo per due anni di seguito a causa della pandemia. Ora più che mai ci rendiamo conto che è necessario un rinnovamento che deve partire dal riconoscimento del Carnevale come evento territoriale della Romagna e nella sua storicità. Stiamo lavorando su questo aspetto, con l’obiettivo di realizzare una grande sfilata i prossimi 18 e 24 aprile.

Nel settembre 2021 siamo riusciti a riportare l’altro grande evento che ci caratterizza: la Mostrascambio. Insieme al comitato organizzatore abbiamo insistito sul ritorno di questa manifestazione che attira curiosi da tutta Italia. Grazie alla stretta collaborazione con le forze dell’ordine e la Protezione civile abbiamo realizzato il primo grande evento del territorio del periodo Covid, dando esempio di organizzazione in sicurezza e nel rispetto delle misure precauzionali.

In ottobre abbiamo inaugurato un altro luogo della cultura: la Stazione degli Artisti, spazio dedicato alle residenze all’esperienza artistica. A breve inaugureremo Casa Fellini, che grazie a un percorso di co-programmazione con alcune associazioni del terzo settore, diverrà centro di formazione cinematografica e circense. È nostra intenzione creare una rete virtuosa di luoghi dedicati all’arte, al cinema, al circo e al teatro, per animare Gambettola e dar vita a contaminazioni ed esperienze che arricchiranno il nostro paese.

 

Abbiamo parlato molto di giovani, ma dall’ultima fotografia demografica emerge una riduzione degli abitanti e un diffuso invecchiamento. Può fare un commento?

Il territorio di Gambettola è limitato a soli 7 chilometri quadrati. La densità abitativa negli ultimi anni resta molto elevata, considerando gli attuali 10.720 abitanti.

Il tema dell’invecchiamento della popolazione ci ha sempre interessato, tanto da attivare un tavolo di lavoro intercomunale dedicato alla longevità. Anche il numero dei nuovi nati sta diminuendo, sintomo di un cambiamento profondo della società e dell’organizzazione familiare. Il numero dei cittadini è mantenuto costante dall’ingresso di nuovi arrivi, giovani famiglie che scelgono il nostro comune per la qualità della vita e dei servizi alla persona. La tendenza dei giovani a trasferirsi in città più grandi è un fenomeno generale, difficile da contrastare, per questo motivo riteniamo sia importante investire nel nostro territorio sulla creazione di opportunità che si trasformino in esperienze lavorative per il futuro.

 

Come stanno le periferie della città?

Avendo un territorio limitato a soli 7 chilometri quadrati, non considero i confini di Gambettola come “periferie”. Ritengo importante ascoltare la voce dei cittadini, dando uguale dignità alle richieste e ai bisogni di tutti.

Durante la scorsa estate, insieme alla squadra di assessori e consiglieri, abbiamo organizzato diversi momenti di confronto con la cittadinanza, coprendo aree decentrate come Bulgaria e piazza Togliatti. In entrambe i casi abbiamo affrontato con i cittadini i problemi più sentiti, dalla sicurezza stradale, ai servizi ambientali, alla gestione del verde, cercando soluzioni migliorative con progetti disegnati insieme ai residenti. Nel caso di Bulgaria, si è accolta l’istanza di porre un semaforo per l’attraversamento pedonale e per ridurre la velocità dei mezzi che transitano in via Europa. Abbiamo anche ridisegnato la viabilità dell’area e di largo Sirolli per dare spazio a una nuova fermata dello scuolabus.

 

Gambettola fa parte dell’Unione dei Comuni Rubicone e Mare. Di tanto in tanto soffiano venti contrari. Ne fate parte con convinzione? Qualche anno fa si parlava di fusione con Longiano. Il progetto è stato definitivamente abbandonato?

Credo che l’Unione dei Comuni e la collaborazione fra i territori siano il futuro dell’azione amministrativa dei piccoli Comuni. Durante la pandemia, grazie alla collaborazione fra i sindaci, abbiamo gestito diverse difficoltà, dando una risposta puntuale alle richieste della cittadinanza.

Alcuni dei servizi conferiti in Unione dimostrano efficacia e garantiscono economie di scala, altri necessitano di una riorganizzazione, con un maggiore impegno da parte dei Comuni e con una dotazione adeguata di personale. In questo periodo stiamo affrontando il tema dell’implementazione dell’Unione con l’aiuto di un temporary manager che sta esaminando le situazioni critiche e i potenziali sviluppi.

Ritengo importante che la visione del futuro dell’Unione sia condivisa tra i sindaci dei Comuni del Rubicone e penso che sia fondamentale coinvolgere maggiormente i cittadini. Ultimamente ho assunto l’incarico di vicepresidente e di assessore ai Servizi sociali dell’Unione per dare un contributo e per essere partecipe attivamente alle politiche adottate.

Per quanto riguarda la fusione con Longiano, per ora il progetto non è stato ripreso, vista la chiara contrarietà espressa dal Consiglio comunale di Longiano. Non escludo che in futuro possano esserci riavvicinamenti, cominciando dalla condivisione di progetti strategici che potranno essere presentati in maniera congiunta.