Attentato a Tel Aviv. Padre Nahra (vicario patriarcale): “Gesto cieco e insensato”

“Un gesto cieco e insensato che nasce da un clima di forte collera, rabbia e tensione che si respira qui in Israele. Da mesi, ormai, assistiamo a scontri sempre più violenti tra israeliani e palestinesi complici anche posizioni estremiste nelle due parti”.

Commenta così al Sir, padre Rafic Nahra, Vicario patriarcale per Israele, l’attentato terroristico di ieri sera, a Tel Aviv, nel quale è rimasto ucciso un turista italiano, Alessandro Parini e feriti altri 5, due sono italiani. Un’auto guidata a folle velocità si è lanciata sui passanti che si trovavano sul lungomare. L’attentatore una volta uscito dall’auto, che si è capovolta, – secondo la polizia – avrebbe anche tentato di sparare sulla folla ed è stato poi ucciso dalle guardie di sicurezza. L’attentatore sarebbe un arabo israeliano, di 45 anni, di Kfar Kassem a nord est di Tel Aviv.

Contro i seminatori di odio. “Un gesto insensato – ripete il vicario – frutto anche di una collera già denunciata dagli Ordinari Cattolici di Terra Santa, in un comunicato emesso dopo l’atto vandalico avvenuto, il 2 febbraio scorso, presso il Convento della Flagellazione. In quella occasione gli Ordinari parlarono di ‘una società in cui i seminatori di odio continuano a proporre e alimentare l’uso della violenza come soluzione a problemi che possono essere risolti solo con un radicale cambio di prospettiva, a guardare in modo diverso coloro che sono considerati i propri nemici, coloro che sono considerati degni di odio e di morte’”.

Cordoglio e preghiera. “Questa mattina – aggiunge – alla Basilica del Santo Sepolcro abbiamo celebrato la Veglia Pasquale. Mi viene in mente che quello di Gesù era anch’esso un tempo difficile, c’erano divisioni nel popolo, c’era l’occupante romano, c’erano rabbia e povertà. Ed è in quel tempo che Gesù ha annunciato il Vangelo che è la Parola che Dio ci dona per saper vivere in questo mondo violento e pieno di rabbia. La Resurrezione di Gesù è la risposta a questa violenza. Questo è il messaggio che arriva dalla Pasqua. In questo giorno vogliamo ricordare nella preghiera la vittima di questo attentato, il giovane italiano la sua famiglia e quelle dei feriti”.

La solidarietà di Israele. Parla di “attentato terroristico criminale” l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Raphael Schutz, che, in un messaggio pervenuto al Sir, “personalmente e a nome del governo di Israele” porge “sentite condoglianze alla famiglia di Alessandro Parini e ai suoi amici, condividendo il loro dolore”.  In un tweet, Alon Bar, ambasciatore di Israele in Italia, si dice “scioccato per un altro terribile attacco terroristico, questa sera a Tel Aviv, contro persone innocenti. Una persona è stata uccisa, sei sono rimaste ferite. Tra le vittime ci sono anche turisti. Il mio pensiero va alle vittime e alle loro famiglie”. Sempre su Twitter, il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha inviato le “condoglianze alla famiglia e agli amici di Alessandro Parini, il cittadino italiano assassinato nell’attentato di ieri a Tel Aviv, così come al governo e a tutto il popolo italiano. Il terrorismo omicida è nemico di tutti noi. Auguro a tutti i feriti una pronta guarigione”, ha aggiunto Cohen.

L’attentato di Tel Aviv segue quello vicino a Betlemme, in Cisgiordania, dove due giovani sorelle israeliane di 21 e 16 anni sono state uccise e la madre gravemente ferita, da un palestinese che ha aperto il fuoco mentre erano nella loro auto.