Attività produttive in terreni agricoli, il dibattito ha infiammato il Consiglio comunale

Tutela dell’ambiente e sviluppo dell’economia possono andare di pari passo? E quali criteri si darà in merito il Comune di Cesena per il futuro? Di questi temi cruciali si è discusso a lungo, ieri, nel corso di un Consiglio comunale che si è protratto fin oltre mezzanotte.

Punto caldo all’ordine del giorno era l’insediamento di un centro logistico Arca in via San Cristoforo, su cinque ettari di terreni agricoli. Il via libera è arrivato con i voti della maggioranza (Pd e Cesena 2024), l’astensione di Lega e Cambiamo, la contrarietà di Cesena Siamo Noi. Il Movimento 5 stelle si era espresso contro ma, per cause tecniche (parte dei consiglieri erano in videoconferenza) è risultato assente al momento del voto.

Il progetto è assai contestato dai residenti di Case Scuola Vecchia (frazione al termine della Secante) che, già oggi, si trovano strangolati da un intenso traffico. E che si chiedono come si possa parlare di “consumo di suolo zero”, cementificando altra campagna, quando ci sono moltissime aree produttive già urbanizzate e disponibili.

“Io posso capire la sorpresa di un cittadino – ha spiegato il sindaco di Cesena Enzo Lattuca – ma gli addetti ai lavori sanno che la legge regionale all’Urbanistica del 2017 non frena di certo lo sviluppo. Ad ogni modo, il dibattito odierno ci mostra come il percorso seguito sia stato corretto. Non è vero che la modalità scelta non dia modo di esprimersi, in questo caso ci si esprime due volte”.

Il passaggio di ieri, infatti, non approvava la variante in sé e non pregiudica le valutazioni sul piano ambientale ed economico della Conferenza dei servizi: “Se sorgeranno problemi, l’iter si fermerà – ha confermato l’assessora all’Urbanistica Cristina Mazzoni – mentre se non ce ne fossero ci sarà comunque un altro passaggio in Consiglio comunale per originare la variante. Quella di oggi è la presentazione di un’idea, che esponiamo dopo aver valutato politicamente cosa vogliamo per la Cesena del futuro. Si tratta di un bilanciamento tra beni non rinnovabili, come il suolo, e il progresso economico della realtà territoriale. Un progetto che consolida Cesena come centro strategico al centro di infrastrutture primarie”.

Proprio la vicinanza a E45 e A14 ha pesato sulla scelta dell’area da parte di Arca, che ha valutato diverse realtà prima di scegliere i 5 ettari tra Pievesestina e Case Scuola Vecchia: “Per noi la logistica è una delle vocazioni geografiche e quindi ontologiche del nostro territorio – ha rimarcato il sindaco Lattuca – e certamente trova il proprio cuore in Pievesestina. Con Bologna e Piacenza è una delle tre aree regionali più importanti per la logistica. Venendo al caso in esame: ogni giorno decine di Tir scendono dal produttivo Nord, passano per Cesena senza uscire, arrivano al centro distributivo di Arca a Perugia. Da qui una buona metà di quei camion torna poi indietro, a Cesena, per andare alla rete distributiva. Non possiamo usare la logica di chi pensa solo al proprio orticello, come i Nimby, questo intervento toglie traffico dalla E45. E una eventuale collocazione nell’area produttiva di Case Missiroli non potrebbe andare, perché costringerebbe comunque i mezzi pesanti ad un continuo andirivieni sulla Secante”.

La ricerca di una collocazione diversa, o quanto meno di compensazioni per il territorio, era stata avanzata da Cesena Siamo Noi, con il capogruppo Vittorio Valletta autore di ben sei emendamenti, tutti respinti in fase di votazione. Il gruppo non si è detto preoccupato solo per i problemi endemici della zona, bensì anche per il “caso di scuola” che questa variante costituirà sul prossimo Piano regolatore (Pug, ex Prg), con la concessione di un insediamento svincolato dalla sede aziendale principale e isolato in un territorio agricolo per mezzo di una interpretazione estensiva delle norme: “Quando altre aziende chiederanno in futuro di ampliarsi, alle stesse condizioni, lo faranno legittimamente. Questo è un intervento pilota”.

Valletta è poi tornato sulle carenze della viabilità in zona: “Lì finisce la grande incompiuta: la Secante. Questa non viene menzionata minimamente dalla delibera. Perché nel caso dell’espansione del Montefiore, purtroppo realizzata, è stata donata una caserma e qui non si possono chiedere opere a compensazione?”.

Preoccupazione per i cittadini della frazione è stata espressa anche da Enrico Castagnoli (Cambiamo), mentre Antonella Celletti della Lega, pur ribadendo come positiva la scelta dell’azienda di espandersi a Cesena, ha ironizzato sullo strumento scelto dal Comune: “In passato queste richieste venivano indirizzate a lunghe procedure di variante al Prg 2000. Oggi invece c’è un nuovo regolamento della Giunta che, da fine 2019, dà attuazione al Decreto del presidente Berlusconi del 2010 per facilitare l’insediamento delle imprese, possibilità questa mai presa in considerazione in precedenza dalla Giunta Lucchi”.

Anche la Lega è intervenuta sulla mancanza del lotto zero della Secante: “se ne parla da troppo tempo e in dieci anni l’Amministrazione precedente non ha fatto nulla”. I leghisti, pur dichiarando la loro astensione, si erano detti favorevoli agli emendamenti di Cesena Siamo Noi (bocciati) e quello di Armando Strinati di Cesena 2024 mentre “quello del Pd è solo fuffa”.

In seguito, l’emendamento presentato dal capogruppo democratico Lorenzo Plumari che ribadiva la necessità di opere di compensazione, e un’attenzione speciale alla viabilità e al lotto zero, è stato ampliato accorpando quello di Gaetano Gerbino (Cesena 2024).

Sempre dai banchi Pd, il consigliere Gianni Ceredi ha auspicato che i residenti di Case Scuola Vecchia formino un comitato, per far valere le proprie istanze in sede di Conferenza dei servizi.

Il sindaco Enzo Lattuca ha apprezzato l’interesse delle opposizioni per il lotto zero della Secante “un tema da portare avanti in maniera bipartisan”, aggiungendo l’auspicio che si possa realizzare al più presto al pari della circonvallazione di Calabrina.

“Questa delibera interroga il Consiglio per dire: vi interessa vedere sviluppato questo progetto? Poi ci interrogheremo su come attuarlo. Oppure si può dire legittimamente che non interessa, come ha fatto il consigliere Claudio Capponcini dei Cinque stelle. Nel secondo passaggio che si terrà in Consiglio comunale avremo tutti gli elementi su mitigazione ambientale, oneri per il privato e altro” ha concluso il primo cittadino.