Diocesi
Auguri di Pasqua in curia. Il vescovo: “Con il Papa non si è parlato di unificazioni delle Diocesi”
“Sono stato il primo a fare una domanda al Papa, quando ci ha ricevuti in biblioteca. Eravamo seduti, come avete visto nelle foto”. L’ha svelato poco fa il vescovo Douglas Regattieri agli operatori di curia e ai direttori degli uffici pastorali che si sono incontrati per lo scambio degli auguri di Pasqua. “Ho iniziato io con l’illustrazione della nostra situazione. Quando ho riferito che non abbiamo seminaristi, il Papa ha chiesto a tutti quanti ne avevano. Uno dei vescovi, di una piccola Diocesi, ha fatto riferimento a una possibile unificazione. Papa Francesco ha risposto sul numero dei seminaristi, ma non ha accennato nulla sulle unificazioni tra Diocesi. Durante la visita ad limina (nella foto qui sotto, Vatican media/SIR) non se ne è mai parlato. Vedremo cosa accadrà, adesso anche con il nuovo nunzio per l’Italia, un canadese. Vi posso dire che durante la visita pastorale, dopo la pubblicazione dell’articolo in cui si accennava a una possibile unione con Forlì, tutti mi pongono due domande. La prima: lei va in pensione, vero? La seconda: ci uniscono a Forlì? Per parte mia, vi posso dire che non vedo segnali di unificazione. Si vedrà”.
Il vicario generale e moderatore di curia, don Pier Giulio Diaco, ha introdotto il breve momento portando gli auguri, a nome di tutti, al vescovo per una “santa, gioiosa e lieta Pasqua di resurrezione” che si inserisce nel percorso tracciato per il triennio dedicato alla “riscoperta della bellezza dell’esperienza cristiana”.
Prendendo la parola, il vescovo ha ricambiato gli auguri da portare anche alle rispettive famiglie e ha ringraziato per la presenza e il servizio reso alla Diocesi. “Questi momenti sono un’occasione di rafforzamento delle nostre relazioni. È importante anche solo rivedersi, come è successo anche con il ritiro per gli operatori di curia e come accade ogni volta con i periodici incontri con i direttori degli uffici. Conoscendosi meglio e stimandosi, si rende un servizio migliore alla nostra Chiesa”.
Monsignor Regattieri ha accennato anche alla visita pastorale che sta concludendo per la seconda volta. “La sto felicemente portando a termine – ha detto -. Un percorso lungo, a tratti anche faticoso. Un’esperienza molto bella per me. Durante la prima ho setacciato tutto il territorio, andando anche nelle scuole e nei comuni, visitando molte realtà anche non cattoliche”. E qui ha accennato alla nascita di una Misericordia anche a Cesena che dovrebbe realizzarsi nei prossimi mesi. “In questa seconda – ha proseguito nel resoconto – ho intravisto un po’ la fatica per i numeri ridotti, ma anche la voglia di procedere sulla strada delle unità parrocchiali e pastorali. Il desiderio di mettersi insieme, con una ministerialità laicale da valorizzare di più”.
Il vescovo ha riferito anche della gioia per la notizia arrivata da papa Francesco che ha dichiarato venerabile Angelina Pirini (cfr notizia a fianco). Il vescovo ha anche confermato, come già pubblicato sulla nostra edizione cartacea, che entro giugno verrà celebrata una Messa per ringraziare il Signore del riconoscimento delle virtù eroiche della serva di Dio. “Adesso passiamo alla fase del miracolo – ha aggiunto il vescovo -. Dobbiamo pregarla e invocare la sua intercessione per guarigioni e altro”. Con Angelina Pirini, ora i venerabili in Diocesi sono tre: madre Teresa Lega, fondatrice delle suore della Sacra famiglia e Giovanni Nadiani, laico converso dei sacramentini.
Il vescovo ha ricordato l’anno chiaramontiano e il prossimo appuntamento a Roma, il 20 aprile, con l’udienza da papa Francesco e la celebrazione dell’Eucaristia in San Pietro. “Saremo in duemila dal Papa – ha precisato monsignor Regattieri – con quelli dalle Diocesi di Imola, Savona e Tivoli. Per il lavoro svolto su Pio VII, le mostre e le pubblicazioni ringrazio il professor Marino Mengozzi”.
Da ultimo il vescovo ha affrontato il tema visita ad limina, “una visita di ampio respiro”, l’ha definita. “Una settimana unica in cui abbiamo avuto occasione d rafforzare le relazioni tra noi vescovi. Abbiamo avuto il tempo per stare assieme, per girare per Roma, senza fretta. Sono cresciute le relazioni, l’amicizia e la fraternità, anche grazie ai momenti di svago e di convivialità vissuti insieme”.
Poi, il racconto dell’udienza con il Papa e i vescovi seduti accanto a lui, in semicerchio, come si è visto nelle foto, durante un incontro molto familiare, durato due ore. “Ci ha detto Bergoglio: criticate pure il Papa, ma fatelo qui. Se lo fate fuori da qui è peccato”.