Auguri di Pasqua in curia. Il vescovo Douglas: “Grazie di cuore per il vostro servizio”

Si è concluso poco fa il tradizionale scambio degli auguri tra il vescovo Douglas Regattieri e gli operatori della curia.

Il vicario generale don Pier Giulio Diaco ha introdotto il breve incontro, poi il presule ha fatto quattro riflessioni.

La prima per dire “un sentito grazie per il servizio svolto” in ogni ufficio, non solo quelli strettamente pastorali, ha precisato monsignor Regattieri. 

La seconda riflessione ha riguardato il servizio. “Serviamo con lo stile dei risorti – ha detto il vescovo -. La forza ci viene dal battesimo. Vivere tutto quanto con lo stile del risorto significa sorriso e gioia, anche quando magari siamo di fronte a situazioni difficili e complicate. Essere battezzati vuol dire essere attaccati a Cristo e il nostro modo di fare può essere di testimonianza. Quindi lo stile è importante”. E la tecnologia pure, che aiuta a risolvere molti problemi, ma importante, secondo il vescovo, “è non perdere i rapporti diretti con le persone, magari anche solo con una telefonata. Occorre sempre trovare i modi per parlarsi”.

Terzo: come impostare il futuro dal punto di vista pastorale, con uno sguardo avanti di almeno tre anni, dopo il periodo che ha vista impegnata la Diocesi nella ristrutturazione territoriale. Da dove ripartire?, si è chiesto il vescovo. Dalla bellezza della vita cristiana e dell’essere cristiani. A partire da Cristo, sull’esempio di ciò che fece Giovanni Paolo II all’inizio del nuovo millennio, condensato nell’enciclica Novo millennio ineunte. 

“Vado a prestito – ha aggiunto il presule – dal testamento di Benedetto XVI che ha parlato di Cristo, citando il Vangelo, come via, verità e vita. Potrebbero essere i percorsi per i tre prossimi anni“.

Il primo anno potrebbe approfondire il tema di Cristo come verità. Il sacramento richiamato quello del Battesimo e l’immagine quella della samaritana al pozzo.

Il secondo anno su Cristo come via. Si apre il tema della speranza, di un cammino verso una meta. Pellegrini di speranza, come è intitolato il Giubileo del 2025. Il sacramento quello della Cresima e l’immagine quella del cieco nato.

Il terzo anno: Cristo come vita, con richiamata la virtù della carità e l’Eucaristia come sacramento.

Come metodo indicato, il vescovo ha precisato che “ogni anno sarà scandito da due catechesi diocesane, una in Avvento e una in Quaresima, che verranno riassunte in schede di lavoro per parrocchie, associazioni e movimenti.

In conclusione, come quarto punto, monsignor Regattieri ha accennato a tre o quattro eventi importanti dei prossimi anni: il cammino sinodale, il giubileo, le celebrazioni a 200 anni dalla morte Pio VII Chiaramonti e i 50 anni dalla morte del canonico don Carlo Baronio.