Bagnarola. È morto Gianni Tassinari. Da 29 anni era in stato vegetativo persistente

È morto nella notte appena trascorsa Gianni Tassinari di Bagnarola. Era ricoverato da un paio di giorni. 

La storia di Gianni è stata di esempio per tanti. Di lui ci siamo occupati in diverse occasioni. Il 10 settembre 1995 fu vittima di un incidente in moto dal quale non riprese più conoscenza. Gianni, dopo molte traversie, è rimasto sempre nella casa di famiglia, a Bagnarola, dove i suoi genitori l’hanno accudito e dove gli avevano costruito su misura un’abitazione basata sulle sue esigenze, quelle di una persona che vive in stato vegetativo persistente.

Su Avvenire del 6 febbraio 2022, nell’inserto “Noi in famiglia” dedicato alla Giornata per la vita che si celebrava in quel giorno in tutta Italia, il padre di Gianni, Corrado, ancora una volta raccontava al nostro direttore Francesco Zanotti che firmò quel servizio, la storia di Gianni e di tutta la loro famiglia. 

“Siamo persone normali – diceva allora Tassinari nel pezzo dal titolo “La nostra strada con Gianni” -. Se la nostra storia può servire anche a una sola persona, allora possiamo anche raccontarla”.

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Aggiornamento delle 14.00

I funerali di Gianni Tassinari verranno celebrati mercoledì 14 agosto alle 10 nella chiesa parrocchiale di Bagnarola di Cesenatico. 

Qui sotto pubblichiamo il pezzo del 6 febbraio 2022 firmato dal nostro direttore, Francesco Zanotti, apparso sull’inserto di Avvenire “Noi in famiglia”

Una vita scandita sui ritmi del figlio Gianni. È quello che accade in casa Tassinari nella frazione di Bagnarola, a Cesenatico, dal lontano 10 settembre 1995. In seguito a un incidente stradale, lungo la Marecchiese, nel riminese, “paradiso e inferno dei motociclisti”, la definisce il padre Corrado, Gianni da ormai 27 anni è in stato vegetativo persistente. Da allora, dopo i primi mesi trascorsi tra ricoveri e interventi, la famiglia si è riunita e l’esistenza è modellata sulle necessità del figlio. Anche la nuova casa, è stata progettata e pensata per un giovane, ora uomo di 49 anni, nelle sue condizioni.

“Oggi Gianni sta benissimo – dice Tassinari, 74 anni, imprenditore che nel frattempo ha ampliato la sua attività -. Abbiamo ricevuto tutti la terza dose di vaccino anti covid. Certo, stiamo molto più attenti. A trovarci vengono meno amici di un tempo, ma l’estate scorsa abbiamo sempre portato Gianni al mare. In un certo senso, continuiamo la vita di sempre”.

Con il trascorrere degli anni la famiglia Tassinari si è allargata. A fare da antidepressivo, come ci tiene a mettere in evidenza Tassinari, sono in particolare i nipoti Asia, 17 anni, che frequenta il liceo artistico e Luca in terza media. La figlia Stefania, con il marito Marco, chiude il cerchio di un’unica famiglia, in due abitazioni autonome. “I nipoti – aggiunge con un pizzico d’orgoglio Tassinari – li ha fatti grandi mia moglie Ileana. Ma per la situazione di Gianni, non vogliamo gravare su nostra figlia. Finché riusciamo e finché possiamo, e per quanto lo vorrà il Signore, faremo la nostra parte”.

Dopo tutto questo tempo, con una gestione della vita familiare che dall’esterno appare impossibile, il pensiero può andare anche a un istituto in grado di accogliere un figlio in stato vegetativo persistente. “Ci abbiamo pensato – risponde Tassinari che non si nasconde nulla di un percorso spesso in salita -. Oggi vediamo questa opportunità come un fatto lontano. E speriamo rimanga tale. Sì, è tutto vero: la nostra strada è in salita. Ma alla fine della salita, con l’aiuto di Dio, saremo noi a vincere questa battaglia”.

Gianni si alimenta senza sondino, come ha sempre fatto. Ha esami clinici in regola, un fisico sano, nonostante tutto. Ogni tanto qualche piccolo problema si presenta, come può capitare a chiunque. “Siamo persone normalissime – prosegue nel racconto il padre -. Non c’è nulla di eccezionale in ciò che stiamo portando avanti. Raccontiamo la nostra storia con un unico intento: se può essere di aiuto anche a una sola persona, allora vale la pena farla conoscere. E poi, se posso aggiungere: se ce l’abbiamo fatta noi, significa che ce la possono fare tutti”.

La realtà ha anche altri aspetti, da non tenere nascosti. Tassinari prosegue: “I sacrifici non mancano. Ci sono, eccome, ma ci sono anche i vantaggi. Quali? Dare il giusto valore a ciò che accade nella vita. Si pensa sempre di essere invincibili. Invece così non è. Dio ci indica il cammino che poi tocca a noi intraprendere. Ma avere la strada tracciata è già una grande grazia”.

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