Cesena
Barriere architettoniche, Cesena studia il Peba
Non solo per le persone con disabilità, ma un piano per migliorare la qualità della vita di tutti. È stato presentato oggi nella sala del Consiglio comunale il Peba, il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche. La mappatura del centro storico è stata eseguita dallo studio Adr di Cavriago che ha preso in esame un’estensione di 15 chilometri di vie su ambo i lati, integrato dal questionario lanciato dall’Amministrazione comunale lo scorso autunno.
“Al contrario di molte altre città della regione, Cesena vanta un numero basso di criticità ─ afferma Leris Fantini dello studio Adr ─. Nato nel 1986 per l’eliminazione delle barriere architettoniche, il piano è oggi uno strumento che concorre al benessere ambientale diffuso per tutti i cittadini”.
Nello specifico, l’indagine ha rilevato alcune tipologie di criticità più ricorrenti nel centro storico. In primis spicca la disattenzione, negli anni passati, verso la mobilità delle persone non vedenti e ipovedenti. “Dunque la mancanza di cartelli tattili e altre soluzioni sensoriali che facilitano l’orientamento e aumentano la sicurezza ─ evidenzia Fantini ─. Problemi anche per quanto riguarda il trasporto pubblico e la rete pedonale, carenza di percorsi pedonali protetti a norma, l’assenza di alcuni elementi di arredo urbano come ad esempio le rastrelliere per le biciclette, le pavimentazioni sconnesse di cui alcune richiederebbero interventi complessi, pensiline di attesa del tram posizionate non sempre in zone ombreggiate”.
In alcuni casi si sta correndo ai ripari, ne sono esempio i lavori in corso lungo il viadotto Kennedy con l’installazione di segnalazioni tattiche a pavimento e l’utilizzo di scivoli che rendono la pendenza più dolce. “Il 60 per cento degli interventi proposti possono ricadere nella normale manutenzione già programmata dall’Amministrazione comunale. Questo vuol dire che più della metà dei costi previsti dal Peba è già coperta”, sottolinea Leris Fantini.
Ma il Comune di Cesena sta lavorando anche per cambiare una volta per tutte la “cultura progettuale” che ha caratterizzato fino a oggi certe scelte tecniche. “Nel 2020 i tecnici dei settori Edilizia pubblica e privata hanno partecipato a un corso di formazione della durata di 20 ore su questo tema ─ interviene l’assessore all’inclusione Carlo Verona ─. Abbiamo poi in previsione di predisporre un regolamento per gli spazi di sosta per disabili nominativi. Con il tavolo di coordinamento sulla disabilità dialogheremo con le associazioni dei disabili su importanti opere: le Tre piazze, la Pinacoteca all’Oir e la Casa della musica. Insieme alle associazioni di categoria stileremo delle linee guida per gli esercenti che volessero rendere accessibile il proprio locale. E infine stringere una collaborazione con la Facoltà di Architettura per trovare insieme a docenti e studenti soluzioni adeguate per rendere accessibili le fermate dell’autobus in centro storico”.
Nelle prossime settimane il Peba sarà approvato dalla Giunta comunale, che deciderà quale cifra destinare annualmente a bilancio per l’abbattimento delle barriere architettoniche. “È impossibile trovare soluzioni che accontentino tutti, vanno trovati compromessi che soddisfi un’utenza più ampia possibile ─ riflette Leris Fantini ─. L’accessibilità non è un cerchio chiuso: chi si occupa di questo tema deve essere costantemente aggiornato”.