Beatrice d’Este prega per noi

Siamo in pieno inverno e in piena emergenza Covid. Mi chiedo: dove andata a finire la nostra fede nella potente intercessione dei santi? Abbiamo stipetti e armadi traboccanti di testimonianze, fatti di interventi divini da parte di santi e beati invocati in caso di necessità verso il loro stato o città o paese e noi ce se siamo già dimenticato. Piuttosto che ricorrere ai santi con un po’ di penitenza e preghiera ce ne stiamo beati e pacifici in panciolle con il nostro telecomando in mano o il telefonino, dando la precedenza a programmi diseducativi per noi stessi e per la famiglia e a guardare altre scemenze simili. 

Perché mi sto agitando? Perché oggi ricorre la memoria della beata Beatrice II d’Este monaca. Perché vi parlo di lei? In pericolo, la città di Ferrara ricorse al suo patrocinio e lei non mancò il suo aiuto liberandola.Figlia di Azzo IX, marchese d’Este e signore di Ferrara, e di Giovanna di Puglia, Beatrice nacque a Ferrara intorno al 1230. Educata agli esempi della zia Beatrice, monaca a Gemmola (Padova), e della nonna Leonora di Savoia, fu data in sposa (1249) a Galeazzo, figlio di Manfredi e podestà di Vicenza. Nel raggiungerlo a Milano, ebbe la dolorosa notizia della sua morte in battaglia contro Federico II. Ritornata a Ferrara, si ritirò a vita monastica nell’isoletta di San Lazzaro, ad ovest della città, con alcune damigelle di corte, ricevendo l’abito di san Benedetto. Cresciuto il numero delle religiose, ottenne dal papa Innocenzo IV di trasferirsi nel monastero di Santo Stefano della Rotta (1257), presso il quale sorse la chiesa di Sant’Antonio abate, costruita nel 1267. Beatrice emise i voti nelle mani del vescovo Giovanni, abbracciando la regola di san Benedetto il 25 marzo 1254.Vissuta santamente, morì il 18 gennaio 1262, e non, come ritenne il Muratori, nel 1270. Fu sepolta in un’ala del gran chiostro trasformata in cappella, e il suo sepolcro fu meta di pellegrinaggi.Clemente XIV ne approvò il culto il 23 luglio 1774 e Pio VI concesse la Messa e l’Ufficio proprio nel 1775, fissandone la celebrazione al 19 gennaio, poiché il 18 ricorreva la festa, ora soppressa, della Cattedra di san Pietro in Roma. Dal suo sepolcro marmoreo, in certi periodi dell’anno, trasuda in modo non naturale e miracoloso un liquido e dalle sue ossa si sprigiona un delicato profumo. Le molte grazie ottenute in occasione di calamità pubbliche rendono il luogo oggetto di grande venerazione.Torniamo a invocare i nostri cari santi e beati con supplicare preghiere che ci liberino da questa piaga che non vuol lasciarci. Beata Beatrice d’Este prega per noi!