Bioetica: Scienza & Vita su articolo del quotidiano “La Stampa”, “dov’è la libertà di pensiero e insegnamento?”

Il Consiglio esecutivo di Scienza & Vita esprime solidarietà a Claudia Navarini, socio fondatore dell’associazione, per le affermazioni offensive e denigratorie di cui è stata fatta oggetto da un articolo de “La Stampa” del 29 dicembre. Un attacco, spiega una nota di Scienza & Vita, “motivato dalla adozione da parte della docente del notissimo Manuale di bioetica del cardinale, il professor Elio Sgreccia, quale libro di testo per l’insegnamento di Bioetica al corso di Psicologia dell’Università europea di Roma”.

“Non desideriamo entrare nel merito delle singole questioni bioetiche di cui discute l’estensore dell’articolo – si legge nella nota – questioni che meriterebbero un approfondimento e magari un confronto sereno, ma che, di fronte alla volgarità e alla gratuità dei toni utilizzati dall’autrice del pezzo (‘educazione vetero-cattolica, paternalistica’ e ‘dittatoriale’), riteniamo opportuno al momento tralasciare stendendo un velo pietoso”. “Dove sono la libertà di pensiero, la libertà di opinione, la libertà di insegnamento, come garantita dall’art. 33 della Costituzione?”, si chiede Scienza & Vita: “Il pensiero unico è ormai scaduto nella arbitraria ed imposta volontà di qualcuno, ogni altro pensiero è bandito e – soprattutto – ritenuto aprioristicamente pericoloso, inquietante e financo dittatoriale! Siamo forse tornati all’epoca dell’indice dei libri proibiti? Non ci si può esimere dal constatare che la vera dittatura è quella rappresentata dal mainstream imperante, quello che la stessa autrice dell’articolo pretende di imporre a tutti, Chiesa cattolica compresa, e al quale la Costituzione, il magistero di papa Francesco e accreditate tesi scientifiche si oppongono con argomenti tanto veritieri quanto testardi”.