Cesena
Bollette alle stelle, come affrontarle?
Utenze private da 1300 euro per il gas e 700 euro per l’elettricità, a bimestre. Non sono casi di studio teorici ma bollette arrivate sul serio a famiglie del cesenate in questi giorni.
C’è da sperare che i titolari, in questi due casi pensionati, percepiscano ottimi assegni per sopravvivere ai nervosismi del mercato, come li definisce Nicola Perotto della cesenate Sac Petroli, da 50 anni sul mercato del Gpl e negli ultimi 15 anche del gas metano.
“In questi giorni non ci occupiamo d’altro che cercare scappatoie da una situazione finora mai vissuta, ma non vediamo grandi possibilità” afferma l’imprenditore che nell’ambito dei servizi offre anche consulenza energetica. In sostanza l’azienda seleziona le migliori offerte per le forniture di energia elettrica e gas metano, proponendole di volta in volta ai clienti. “Lavoriamo – spiega – con i listini di diversi fornitori che ogni mese inviano i propri prezzi, ma in questo momento di variazioni spropositate in pochi giorni, molti fornitori non applicano listini a prezzo fisso”.
In sintesi “se un consumatore non aveva bloccato il prezzo qualche mese fa si trova ora in balìa degli eventi. È difficile trovare prezzi fissi e qualora capitasse, sono valori molto alti rispetto a quelli cui eravamo abituati. Bloccare un prezzo in previsione di ulteriori possibili aumenti potrebbe essere un’opzione, ma se andiamo verso la discesa, converrebbe mantenersi sui prezzi variabili per cogliere futuri cali. In una situazione senza precedenti come questa è difficile orientarsi. In questo momento le soluzioni sono poche. Bisogna aspettare e augurarsi che si trovi presto un accordo o arrivi un intervento dello Stato. La speranza primaria è la stabilizzazione del contesto economico mondiale. Se sul gas siamo ormai fuori dall’inverno e abbiamo cinque sei mesi di tempo per riposizionarci in vista del prossimo, per l’energia i consumi sono costanti e non vedo grosse soluzioni”.
Secondo la sua esperienza, quali possono essere le cause?
Già durante il pieno dell’epidemia da Covid era in corso un processo inflazionistico, successivamente è intervenuta l’ulteriore dinamica della guerra e per il gas metano la correlazione è fortissima. Sembra quasi la tempesta perfetta, una situazione senza precedenti. Ci può essere anche una speculazione in atto, gli aumenti e certi spostamenti lasciano pensare a questo, ma è qualcosa che noi non possiamo verificare.
Quanto durerà?
È un mercato molto nervoso, difficile fare previsioni. Per quanto ne sappiamo ad oggi i mercati dovrebbero rimanere su questi livelli per tutto il 2022 e iniziare a decrescere dal primo trimestre del 2023, quindi un periodo piuttosto lungo. In ogni caso le previsioni sono aleatorie.
Soluzioni paracolpi ce ne sono?
“Le soluzioni devono essere nel breve tempo perché le famiglie, ma soprattutto, le aziende devono fronteggiare nell’immediato un incremento di costi insostenibile. Il gas metano è aumentato del 700 per cento. Nell’arco di pochi mesi si può solo cercare una riduzione dei consumi.
Una risposta al caro prezzi, compatibilmente con il momento complesso che stiamo attraversando, possono darla i gruppi di acquisto. Applicando una strategia rispetto ai costi del mercato libero, riescono a intercettare i fornitori al miglior prezzo, un servizio ormai consolidato per le grandi aziende che possono realizzare risparmi decisamente consistenti.
Per le utenze domestiche la disponibilità di un servizio come questo non è così frequente. Da qualche anno Salvatore Policardi, di Elector consulting, lo ha messo in campo. Si chiama iConsumi.com, dietro al portale un servizio di gestione delle bollette gas ed energia, al costo di 40 o 60 euro all’anno a seconda che gli si affidino entrambe le tipologie di utenza o una sola, a fronte di un “risparmio chiavi in mano”. Ovvero, il cliente affida le utenze e poi non fa nulla, l’analisi di costi, l’intercettazione del listino giusto fino a tutta la parte burocratica dell’attivazione del contratto e sono incombenze da dimenticare. Dietro un lavoro di strategia che consiste nell’intercettare di continuo il miglior offerente.
“Tenga presente – sottolinea Policardi – che abbiamo attivato questo tipo di progetto a seguito delle insistenti richieste dei nostri imprenditori che ci chiedevano di poterci affidare anche le loro utenze private. Con il tempo ci siamo decisi e abbiamo studiato un servizio un po’ diverso, adatto a questa esigenza. Nel caso delle grandi aziende, il nostro lavoro è personalizzato, non consente automatismi e richiede anche un’analisi dettagliata delle bollette che spesso contengono errori difficilmente rilevabili”.
Il progetto iConsumi, sede a Savignano sul Rubicone, è uno dei dieci gruppi di acquisto accreditati dall’Arera a livello nazionale, sottolinea poi il fondatore. Si tratta della certificazione di indipendenza rispetto ai fornitori di gas o energia.
Qual è la percentuale di risparmio che si realizza?
È una risposta complessa che dipende dal momento in cui si contrattualizza. Certamente i 40 o i 60 euro sono un investimento anche rispetto al tempo necessario per occuparsi di qualcosa di complesso e articolato. Noi mettiamo in campo la forza di un gruppo, che più cresce e più consente di ottenere un miglior prezzo rispetto ad un singolo. Ma oggi il potere contrattuale conta meno della competenza, della consapevolezza e conoscenza del mercato. Sappiamo dove cercare ciò di cui il cliente ha bisogno.
E in questi temi di chiari di luna cosa consiglia?
Premesso che in tempi normali, la miglior protezione è quella di cambiare il contratto almeno una volta all’anno, bisogna tener presente che i costi che vediamo nelle bollette di oggi non risentono ancora degli effetti della guerra. Quelli li vedremo sulle bollette di aprile e se continua così molti si troveranno in difficoltà. Gli ultimi prezzi fissi negoziati fino a poche settimane fa, ovvero prima che scoppiasse il conflitto, erano abbastanza competitivi rispetto al prezzo variabile. Un mese e mezzo-due fa erano la metà del valore del prezzo variabile di oggi. Le previsioni indicavano aprile come mese di ritorno a prezzi “normali” perché doveva partire il nuovo gasdotto di collegamento Russia-Europa, riportando il tutto a cifre accettabili. Poi la guerra ha fatto cadere il castello e oggi non oggi non ci sono certezze sul futuro delle forniture GAS dalla Russia.
Si possono fare previsioni per il futuro?
Nulla è prevedibile. In marzo i prezzi in borsa sono esplosi, da circa una settimana sono in continuo leggero calo, al di sopra comunque di quelli di febbraio e anche dei prezzi di dicembre, che ha fatto registrare il picco massimo mai raggiunto in precedenza. Perlomeno però sta scendendo, vediamo un calo, anche se marzo chiuderà sicuramente a valori di mercato estremamente elevati. Se continua a calare, ciò succederà comunque in maniera progressiva. Se i prezzi dovessero restare invece così alti potrebbero avere una contrazione dovuta principalmente al crollo della richiesta delle aziende, che onestamente, a queste condizioni, sarebbero più serene se chiudessero la produzione in attesa di tempi migliori. Ma ovviamente questo non sarebbe un bel segnale.