Rubicone
Borgo sonoro, bilancio positivo
Con il concerto degli Ottomani sabato sera a Borghi, si è conclusa la XXI edizione di Borgo Sonoro iniziata il 24 luglio e terminata il 21 agosto.
In tutto sono stati organizzati 11 appuntamenti in 7 comuni: Borghi, Cesena, Longiano, Mercato Saraceno, Roncofreddo (capofila), Savignano sul Rubicone, Sogliano sul Rubicone, tutti insieme per la valorizzazione culturale delle terre del Rubicone.
Un festival che si è confermato amato dal pubblico con il sold out registrato a tutti gli appuntamenti proposti.
Grande soddisfazione da parte dell’organizzazione guidata da Valeria Mordenti perché “il festival ha saputo rinnovarsi nell’emergenza Covid, che, pur con protocolli ogni anno più rigidi ha saputo mantenere intatto lo spirito di accoglienza e convivialità, di proporre buona musica in poetici contesti, di valorizzare il territorio dell’entroterra romagnolo e di regalare belle scoperte musicali. Borgo Sonoro è stato in grado di regalare intense emozioni a circa 2.000 persone, che hanno partecipato alle serate lasciandone fuori quasi altrettante, date le ridotte capienze degli spazi. Un intenso lavoro organizzativo che ha dato i frutti sperati, per il quali si ringrazia il pubblico sempre attento, sensibile e affabile, tutte le associazioni che hanno collaborato ai vari referenti degli uffici comunali sempre pronti a dare una mano, alle pro loco e a tutti quelli che in qualche modo si sono resi disponibili collaboratori e i volontari che infondono nel progetto energia ed entusiasmo impagabili. Un ringraziamento particolare ad Adele Briani Fioravanti, che ogni anno sostiene il festival mettendo a disposizione un opera di Ilario Fioravanti per l’immagine ufficiale e la meravigliosa casa dell’Upupa per la conferenza stampa”.
“Un reale festival in rete – sottolineano dalla direzione organizzativa, dove le amministrazioni comunali assieme agli organizzatori intessono durante l’anno rapporti di collaborazione. Il festival quest’anno è stato particolarmente premiato dalla Regione Emilia-Romagna (legge 37/1994) che ha colto la complessità del lavoro di squadra e dell’importanza della cultura nei piccoli borghi collinari, fuori dalle grandi rotte e dei grandi eventi ma forza vitale e rispettosa dei luoghi che ospitano il festival. Un ringraziamento anche a Romagna Iniziative e a Romagna Acque per aver creduto nel Festival e averlo sostenuto economicamente”.