Brighi dalla sua casa di Bagnile: “Resto per vedere quanto natura e Centuriazione ci stanno mostrando”

“Sono circondato da 80 centimetri di acqua. Sono più di 12 ore, dalle 4 di questa mattina, che la mia casa in via Pisignano a Bagnile si trova nel mezzo di un ‘nuovo Savio’ con una corrente fortissima”. Lo afferma Giancarlo Brighi, ingegnere e già presidente dell’associazione Terre Centuriate che abbiamo raggiunto al telefono alle 16,30 di oggi 17 maggio.

“Sono passati anche i Vigili del Fuoco con il battello, chiedendomi se volevo andarmene. Ma ho rifiutato, resto qui per vedere quanto la natura, e la Centuriazione, ci stanno mostrando”.

Prima di tutto, Brighi afferma che una cosa del genere non l’aveva mai vista e non ne aveva mai sentito parlare dagli anziani. A memoria di uomo, e quindi di più generazioni, è la prima volta che si verifica. “In secondo luogo non è paragonabile all’alluvione del 1996, quando l’allagamento era dovuto alle acque piovane di scolo e, dopo un paio di ore dalla fine delle piogge, la Centuriazione stava già eliminando le acque in eccesso. Qui invece siamo di fronte a un fiume che è largo circa 70 metri e con 80 centimetri di altezza”.

Ma come fa ad avere una corrente così forte? “E’ presto detto: quest’acqua proviene dall’asta del Savio fra Ronta e San Martino, a circa 6 chilometri da qui. L’altezza al Savio in quel punto è sui 23-24 metri sul livello del mare, mentre qui siamo a 12 circa e, sulla via del Confine, a 9. E’ un grande dislivello su una breve distanza, è per questo che ci sono queste forti correnti”.

Brighi riesce a far emergere il suo lato ingegneristico anche di fronte a una situazione tutt’altro che facile. “E’ la dimostrazione che il Savio, se lasciato libero, prende tutt’altra strada rispetto a quanto siamo abituati vedere. In questo caso corre lungo una scorciatoia che tende comunque ad avvicinarsi alla Cervese”.

“Sono davvero impressionato – conclude Brighi – perché davanti ai miei occhi vedo scorrere ‘un’ fiume Savio largo decine e decine di metri. E sono curioso di capire quando smetterà di riversare così tanta acqua”.