Buda e Panzavolta (ex sindaci) su ex Nuit: “Un grave errore non prevedere più l’albergo a cinque stelle”

“Zoffoli, Panzavolta e poi Buda sono andati avanti, con le loro diversità, ma sulla stessa linea, che guardava allo sviluppo della nostra città turistica”. L’ha detto questa mattina l’ex sindaco Nivardo Panzavolta (che guidò per un solo mandato una coalizione di centrosinistra, prima di Buda) in un’affollata e inedita conferenza stampa che lo ha visto assieme a un altro ex primo cittadino, Roberto Buda, che era a capo di uno schieramento di centrodestra, per una sola legislatura, poi sconfitto dall’attuale sindaco, Matteo Gozzoli.

“Ci siamo visti per caso e abbiamo condiviso subito delle idee sull’area ex Nuit”, ha ricordato in breve Buda, per fare comprendere l’origine dell’incontro.

“In questa occasione – ha aggiunto Panzavolta – ho superato il criterio che mi ero dato: gli ex si devono occupare di altre questioni, non attinenti all’amministrazione della città. Ma in questo caso non posso stare zitto, soprattutto dopo aver ascoltato qualche sera fa in Consiglio comunale un membro della maggioranza che ha riferito che l’hotel a cinque stelle non serve più, visto che abbiamo il “Da Vinci”. A Cesenatico, in questo momento, abbiamo un’idea di turismo datata. Invece si avverte il bisogno di risposte nuove, più moderne. Nuove strutture e di qualità portano più gente. Può essere anche questo un modo per prolungare la stagione turistica”.

“Forse oggi 150 camere, come era scritto nel primo accordo di programma – ha aggiunto ancora Panzavolta – sono un po’ troppe. Anche l’area commerciale si può ridurre. Forse si potrebbero aumentare gli indici residenziali in quella zona, togliendoli alle ex colonie, ma abbandonare l’idea dell’albergo credo sia un errore grave”.

“Batani – gli ha fatto eco Buda che ha detto di condividere tutto ciò che aveva esposto in precedenza il suo predecessore alla guida del Comune – non l’ho trovato io. Il percorso era stato avviato da Panzavolta. Favorire il turismo a Cesenatico non è un pallino nostro. Rientra in un obiettivo di una legge regionale”. Poi non poteva mancare il riferimento al lungo processo per la vicenda legata alla realizzazione del Grand hotel Da Vinci. “Trovarsi a processo per sette anni fa male”, ha ammesso Buda che è stato assolto di recente. “Un processo assurdo”, ha aggiunto. 

Sulla vicenda della Fincarducci, Buda ha aggiunto che si è fatto di tutto “per evitare il fallimento. Eravamo arrivati a un accordo: il 25-30 per cento per l’albergo e il resto al Comune. Oggi quell’area, si legge nel Pug (Piano urbanistico generale), è destinata ad agricoltura urbana. Poi abbiamo anche letto, in un documento che abbiamo richiesto, che il curatore era infuriato e che aveva fatto ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del Pug. Il curatore ha scritto: turbative e sabotaggio delle trattive in corso. L’ho detto in Consiglio comunale. Invece di chiedersi quali fossero le turbative in corso, mi è stato chiesto: ma come ti permetti di prendere le parti del curatore anziché quelle del Comune”.

Sulla cosiddetta area destinata ad agricoltura urbana, Buda ha riferito che si tratta di zone “permeabili, non dotate di infrastrutture per l’urbanizzazione”. 

“Poi si è saputo – ha concluso Buda – che ieri c’è stato il rogito e che il bando sarebbe stato rivisto con il secondo aggiudicatario. Ma adesso quel terreno non vale nulla e tradisce lo spirito turistico individuato dalla legge regionale. E poi, perché si chiede di ritirare il ricorsi al Tar. A me era stato detto, a suo tempo, di lasciare andare avanti la legge. Adesso questa norma non vale più? Perché si usano due pesi e due misure?”.

Panzavolta ha concluso i suoi interventi con una frecciatina al sindaco Gozzoli, senza nominarlo. “Non basta essere gentili ed educati per governare una città – ha detto -. Occorre anche fare delle scelte”.