Rubicone
Budrio, funerali di Gilberto Morelli, don Filippo: “Le parole umane non sono sufficienti”
Chiesa di Budrio gremita, questa mattina, per l’ultimo saluto a Gilberto “Gibo” Morelli, l’imprenditore edile di 64 anni, morto sabato scorso in seguito a un incidente stradale sulla via Emilia (vedi sezione “Leggi anche”). Molto provati la moglie Arianna e i figli Christopher e Joy. Tanti i giovani e i giovanissimi presenti per stringersi attorno a loro.
Breve e sobria la Messa funebre presieduta dal parroco don Filippo Cappelli. “Le parole umane – ha detto il sacerdote – come “condoglianze” e “ti sono vicino” non sono sufficienti e non lasciano nulla“. Le uniche parole risuonate in chiesa sono state quelle delle Sacre scritture e del parroco all’omelia.
“Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio”, la prima lettura dal libro della Sapienza. Nel Vangelo di Luca il brano della resurrezione del figlio della vedova di Nain.
Quella di Gilberto Morelli, ha sottolineato il sacerdote, “non è una morta attesa, ma una morta che accade nel pieno della vita, mentre sei sulla strada, che è luogo di vita per eccellenza”. Una morte che “lascia molte domande. L’uomo è un essere pensante e si chiede il perché. Perché a lui? “Gibo” è solo l’ultimo di una lunga fila di croci che portiamo nel cuore. La filosofia ci dice che la morte non la governi e che è è la cosa più naturale del mondo, l’unica certezza della nostra vita. Le parole umane si fermano qui, ma questo non ci dà consolazione e speranza“.
Le parole di Gesù del brano evangelico aprono invece a un’altra prospettiva. “Alla donna che aveva perso il marito e l’unico figlio – ha ricordato don Filippo – il Signore dice “Non piangere”. Le nostre lacrime se rivolte verso il cielo e non verso la terra brillano di luce, perché cercano una speranza, non si fermano a una bara di legno. Non è lì che finiscono i desideri umani. Poi al ragazzo Gesù dice “Alzati” e il morto si mette seduto e comincia a parlare”.
“Vorremo vederlo tutti anche oggi – ha confessato il sacerdote – ma questo è già successo nel battesimo, con il quale abbiamo assunto la speranza di vivere e non morire più. La speranza è avere una Parola che possa aprirmi all’infinito. Il fatto che ci ritroveremo in un convitto eterno di pace e di gioia è una promessa nella fede dall’unico che può promettere. Le parole del Signore sono le uniche che abbiamo. Egli ci ha promesso che ci sarà una celebrazione eterna che non si tiene qui, su questo marmo, ma nel Cielo, dove tutti speriamo di arrivare”.
“Per sempre tua moglie, per sempre i tuoi figli, per sempre nostro padre. Ti credevamo immortale e avevamo ragione, per noi sei ancora qui“, il pensiero dei familiari nel ricordino funebre distribuito ai presenti.
La Messa di settima di Gilberto Morelli si terrà giovedì 5 settembre alle 20, sempre in chiesa a Budrio.