Caccia all’uomo

Nel 250 d.C. sotto l’imperatore Valeriano, si scatenò una caccia spietata ai cristiani. Con l’assenso del senato cominciarono a pedinare ogni persona sospetta e a sguinzagliare spie. Fu così che riuscirono a trovare il nascondiglio di papa Sisto II e i suoi sette diaconi: Felicissimo, Agapito, Gennaro, Magno, Vincenzo, Stefano e Lorenzo. Lorenzo però si salvò dall’arresto perché assente, probabilmente era andato a portare la carità ad alcuni poveri o a fare visita a qualche malato dell’Urbe. Papa Sisto e i suoi compagni, furono catturati nelle catacombe di San Callisto mentre celebravano l’Eucaristia. Furono portati davanti a Valeriano e condannati subito alla decapitazione. Lorenzo sarà preso e ucciso qualche giorno dopo, il 10 agosto. 

Ancora Cristiani perseguitati

Correva l’anno 1638, siamo in Etiopia. Due frati e sacerdoti cappuccini in missione, Agatangelo da Vendome e Cassiano da Nantes, stanno mettendo tutta la loro passione e gli sforzi per rappacificare e riunire la Chiesa copta con le Chiese di Egitto, Siria ed Etiopia. Nonostante siano stati più di una volta minacciati e malmenati, sordi ai ripetuti avvisi, furono presi e impiccati agli alberi, con i loro stessi cordoni del saio e finiti a pietrate il 7 agosto di quello stesso anno. Furono beatificati da papa Pio X nel 1905. 

Un prete chiamato “Provvidenza

Nacque a Vicenza il primo ottobre 1480. Battezzato col nome di Gaetano di origine nobile si laureò in “in utroque iure” diventando avvocato, mestiere che non svolgerà mai perché volle diventare religioso. Presso la Curia romana ricoprì incarichi di scrittore delle lettere pontificie e protonotario apostolico ed ebbe un ruolo notevole nel riportare la pace tra la Santa Sede e la Repubblica di Venezia, dopo la Guerra della Lega di Cambrai. Si guadagnò la stima di papa Giulio II, che in un “breve” si rivolse a Gaetano come a un “figlio diletto” e “nostro familiare”. A Roma, Gaetano si iscrisse all’oratorio del Divino Amore e partecipò attivamente alle riunioni che si tenevano nella chiesa di Santa Dorotea, presso l’ospedale di San Giacomo degli Incurabili. Il 30 settembre 1516 divenne sacerdote. Insieme al vescovo di Chieti, Gian Pietro Carafa, fondò l’ordine religioso dei Chierici Regolari detti Teatini. Si trasferì a Napoli nel 1533 nella basilica di San Paolo Maggiore dove cura la formazione dei sacerdoti impegnati nel locale dell’ospedale degli incurabili. Curò con perizia il Monastero delle domenicane della Sapienza e guidò Maria Lorenzo Longo nella fondazione delle clarisse cappuccine, contrastò la diffusione delle dottrine eterodosse introdotte in città dal frate Bernardino Ochino. Morì a Napoli il 7 agosto del 1547. Fu poi sepolto nella Basilica di San Paolo Maggiore a Napoli. 

Allo Spirito Santo riesce bene “tutto”…