Cardinale Zuppi: “Cristiani attenti alla cosa comune, ma con laicità”

Su temi come il fine vita “il prossimo parlamento deve decidere”, anzi “in alcuni casi si arriva molto in ritardo”. Lo ha detto il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, intervistato ieri sera nella trasmissione “Il cavallo e la torre” in onda su Rai3. “Altrimenti – ha aggiunto Zuppi – le decisioni sono della Corte costituzionale e dei giudici che devono dare le risposte. Credo che sia una grande sfida”. Si tratta, ha sottolineato il cardinale, di “una grande sfida etica che ci impegna a difendere non soltanto i diritti individuali ma anche i diritti del noi, noi che non siamo delle isole ma siamo sempre collegati con gli altri”. Il cardinale ha quindi auspicato che vengano date “delle risposte nel pieno rispetto del diritto alla vita e della persona”.

“L’Italia deve credere nel proprio futuro e la politica deve aiutare questa grande idealità con la stessa passione e con lo stesso senso di interesse nazionale ed europeo che animò quella generazione che ci ha consegnato il Paese”, ha detto ancora il presidente della Cei, in collegamento da Lourdes.

“La laicità è fondamentale, la Chiesa è la prima che è attenta alle distinzioni. Questo non significa che le proprie convinzioni spirituali e religiose non abbiano una conseguenza sulle scelte pratiche che devono essere nella laicità – ha aggiunto -. Tutti devono dare il loro contributo alto. Penso che i cristiani debbano avere ancora di più un senso di attenzione per la cosa comune e anche le risposte necessarie, sempre con laicità”.

Intervistato da Marco Damilano che gli ha chiesto un parere sull’invito ai cattolici, pronunciato dal segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, di tornare a esprimere la loro posizione all’interno del dibattito politico, il cardinale Zuppi ha evidenziato che “in un momento così importante tutti devono tirare fuori le proprie idealità e non l’opportunismo, il piccolo cabotaggio, la tattica”. 

“Certamente i cattolici hanno, devono avere, tanto da dare, da donare, di intelligenza, di conoscenza, di competenza per esempio di lotta alla povertà, di difesa del diritto alla vita”.