Cesena
C’è bisogno di collaborazione e di….testa
“Ci troviamo in una situazione impensabile fino a 15 giorni fa”. Esordisce così il sindaco di Cesena Enzo Lattuca che alle 14 in diretta sulla sua pagina Facebook ha spiegato con pazienza i dati che hanno giustificato l’ingresso della Romagna in zona rossa da lunedì 8 marzo e risposto a moltissime domande dei cittadini.
I numeri a supporto delle decisioni sono inequivocabili. Su oltre mille tamponi , ha detto il primo cittadino, si riscontra un 20 per cento positività. Tra questi 1000 ci sono anche quelli che, registrando sintomi, chiedono di fare il tampone. Su questi si segnala il 50 per cento di positività. Dei 243 positivi emersi nelle ultime 24 ore, 200 sono risultati sintomatici.
“Mettiamo in conto che questa situazione andrà avanti ancora diversi giorni – ha precisato – pertanto dobbiamo mettere in campo tutte le misure possibile di contenimento. Al Bulafini crescono i ricoveri di giorni in giorno. Nelle ultime 24 ore sono stati aggiunti 16 nuovi posti letto Covid, dei quali un’ora fa 8 erano già occupati. Con il passare dei giorni il numero inesorabilmente crescerà e ci troveremo di fronte ad un dato altissimo di contagi. Ad oggi abbiamo 120 ricoverati più 8 in terapia intensiva. Mai visto un dato così elevato in nessun momento della pandemia”.
“Il sistema ospedaliero si sta organizzando – ha precisato quindi il sindaco -. Ci si sta organizzando per liberare spazi, le stesse sale operatorie accoglieranno pazienti Covid. Il tema infatti non è quello dei soli letti ma di posti letto con strumentazioni adeguate per monitorare la situazione. Nelle ultime ore tra i pazienti ricoverati ci sono anche persone tra i 50 e i 60 anni, uomini in particolar modo, con un quadro respiratorio attaccato in maniera cattiva dal virus”.
Una situazione evidentemente grave. “Per questo a Cesena e in Romagna è prevista zona rossa come già previsto per Bologna e Modena. Più di metà Regione è in zona rossa, la provincia di Reggio Emilia è in arancione scuro, si difendono Piacenza, Parma e Ferrara – ha poi commentato il sindaco Lattuca -. Noi siamo nella parte centrale della regione più colpita, con varianti che hanno preso il sopravvento e ricoveri di persone più giovani. I vaccini rappresentano un grande argine, purtroppo date le scarse disponibilità, proteggono solo nella fascia di popolazione in cui sono state somministrate. Non abbiamo focolai nelle Rsa, ora il 40 per cento degli over 80 ha avuto il vaccino, i sanitari sono a posto. Cosa fondamentale. Certo che la prima restrizione di reparto per ampliare i posti Covid è avvenuta in ortopedia, ma non si può chiedere a un ortopedico di monitorare la situazione polmonare come un internista”.
Ieri, ha spiegato ancora il primo cittadino, il Comitato tecnico scientifico ha stabilito le zone in base ai dati della scorsa settimana. “Ma è un sistema che non funziona più. I dati analizzati riguardavano la settimana dal 22 al 28 febbraio, e collocavano l’Emilia Romagna in zona arancione, ma i dati della settimana scorsa erano dimezzati rispetto a questa. Con quei dati ci incartiamo i carciofi. Quelli di questa settimana mostrano una grandissima criticità che non possiamo far finta di non vedere. Una criticità per il momento scaricata sulla nostra rete ospedaliera ma che si allargherà. Sono passati da 24 a 40 i ricoverati in terapia intensiva negli ospedali emiliano romagnoli.
Passare a zona rossa da lunedì 8 marzo significa scuole chiuse, comprese quelle da 0 a 6 anni già da lunedì.
“Abbiamo già contattato genitori di bambini con disabilità che vanno al nido e alle scuole dell’infanzia per garantire la frequenza giù da lunedì. Alle 16 avremo un incontro in regione sulla possibilità di prevedere la frequenza dei servizi scolastici per i figli di genitori che hanno situazioni lavorative particolari, ovvero operatori sanitari cui non è consentito dal punto di vista legislativo di utilizzare congedi parentali. È in via di approvazione il decreto legge del Governo su congedi parentali , bonus baby sitter, ristori per tutte imprese che in zona rossa hanno avuto un calo di fatturato”.
La zona rossa prevede anche la chiusura di tutti i servizi alla persona, ad eccezione di lavanderie e servizi funebri, chiusura di centri estetici e rete commerciale, tranne quelli per la vendita di beni essenziali come alimentari, ottiche, articoli per bambini, tabacchi, libri .
Infine una chiusa accorata a risposta anche ai no Vax e a chi sostiene che il Covid non c’è.
“Nei prossimi giorni daremo i ristori, faremo il possibile per dare tutte le informazioni e i chiarimenti necessari. La situazione è grave, sono preoccupato davvero – ha detto chiaramente Enzo Lattuca -. Non voglio generare panico, perché alle nostre spalle c’è un sistema sanitario molto organizzato, con professionisti eccellenti. Ma serve la collaborazione di tutti. I controlli ci saranno e ci saranno sanzioni se le cose non funzioneranno. Servono però buon senso e collaborazione, limitare spostamenti, limitare le frequentazioni, siamo in una situazione difficile che non ci aspettavamo di vivere in questa fase. Chiedo a tutti voi massima collaborazione, staremo vicini a chi soffre per le malattie e per le ripercussioni economiche. Sfogatevi con me se volete, ma dobbiamo uscire da questa situazione e per farlo dobbiamo rispettare le regole che ci siamo date in queste settimane. Per chi ha ancora dubbi sui vaccini, non ho più nulla da dire e ho perso la speranza.. Il Covid c’è e c‘è bisogno di testa, non di letteratura scientifica”.