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Cesena-Legnago, i commenti nel dopo partita
Lo 0-3 casalingo incassato dal Legnago è indigesto al Cesena. Con ben 12 assenti, i bianconeri sono capitolati senza tenere testa agli uomini di Colella.
Che qualcosa non andasse lo si è visto fin dal principio, con poche forze da spendere, la manovra è stata bloccata sotto ogni punto di vista, permettendo così agli avversari di colpire per tre volte. “Siamo partiti giusti come al solito – analizza così la sfida William Viali -. Poi dopo 20-25 minuti, la gara si è un po’ sporcata e abbiamo perso serenità, fino ad arrivare all’errore tecnico sul primo gol. Non ci possiamo permettere di fare sbagli simili. Mi fa incazzare il fatto che non siamo stati qualitativi negli ultimi 20 metri: non abbiamo tirato con le occasioni create. Ci sta andare sotto, il gol è regalato, ma la gara si può riaprire”.
Dopo il gol di Buric dal limite al 34’, il tecnico Viali ha poi tentato, con accorgimenti tattici, di dare una svolta alla sfida. “Nella ripresa ho cercato di portare un vertice più vicino a Bortolussi, nel primo tempo ha fatto fatica da solo in attacco, per accentrare il gioco. Anche nel secondo tempo l’avvio non è stato negativo, siamo partiti forte con l’occasione di Favale”.
A tagliare le gambe al Cavalluccio ci ha pensato il 2-0 dell’ex Pellizzari al 75’: il suo bolide dalla distanza è stato il coniglio tolto dal cilindro. “Il raddoppio è lo specchio del momento: è incredibile subire un gol così. Chiaramente ci ha ammazzati, la condizione fisica è quella che è, ci mancavano 12 giocatori”. Il tris ospite è maturato al 90’, ad opera di Grandolfo, che chiude una giornata totalmente nera per i romagnoli. “ll nostro è un momento oggettivo di difficoltà – prosegue Viali -. Oggi non eravamo frizzanti, però fra due giorni dobbiamo giocare e devo riuscire a recuperare qualche giocatore. Involuzione? È un calo palese: dopo domenica e mercoledì, due gare straordinarie, non eravamo uguali. Sarà impossibile mantenersi così giocando ogni tre giorni, senza allenamenti. Ogni piccolo problema può dare una lesione, come quello capitato a Caturano ieri: non l’ho rischiato. Siamo dentro la tempesta, rimaniamo aggrappati all’albero maestro, finché il mare si calmerà. Non ci piangiamo addosso, ma siamo consapevoli che un calo poteva capitare. Ora sono preoccupato per come far recuperare i ragazzi e tornare in campo mercoledì. Proveremo in qualsiasi modo, al di là della tattica, a far risultato, facendo svoltare gli episodi”.
Per la prima volta in stagione, non sono intervenuti in conferenza stampa nel dopo gara i calciatori protagonisti in campo, ma ha parlato il ds Moreno Zebi. “Sono qui – spiega il dirigente – perché in determinati momenti è giusto rappresentare quello che è il nostro percorso. In questi mesi nessuno di noi ha mai raccontato balle, evidentemente stiamo pagando una situazione reale di quello che poteva essere un calendario fitto di impegni. Non cerchiamo alibi. Oggi abbiamo messo in campo la formazione più giusta della partita. L’approccio è stato discreto e non ci sono spiegazioni per identificare una serie di oggettive situazioni che ci stanno capitando”.
Reduci da ottime gare con Modena e Feralpisalò, questa volta il capitombolo è stato verticale. “Domenica e mercoledì scorsi abbiamo fatto delle grandi prestazioni, oggi sono mancate lucidità e energie – ha detto ancora il ds -. Quando è così al primo tiro prendi gol, ma nel calcio la memoria è molto corta. Non parlo della questione arbitri perché non è nel nostro stile, ma ci sono stati passaggi ridondanti. È un momento difficile e c’è da chiacchierare poco. Le forze vanno usate per garantire la dignità delle nostre prestazioni nel rispetto di una maglia gloriosa. Il grande rammarico è di non poter giocare il finale di campionato come lo abbiamo fatto fino adesso. I playoff? Mancano dei punti per arrivarci, ci andremo se saremo bravi a centrarli. In emergenza non guardiamo orizzonti lontani”.