Cgil, il “lavoro come bene comune” al centro di 4 proposte di referendum

Sono stati presentati oggi a Cesena, dalla segreteria confederale del sindacato, i quesiti referendari sul lavoro depositati dalla Cgil nazionale in Cassazione. 

I referendum popolari sono quattro e mirano a: cancellare le norme a tutele crescenti del Jobs Act che consentono alle imprese di non reintegrare un lavoratore licenziato in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015; togliere il tetto massimo all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle piccole aziende; limitare l’utilizzo dei contratti a termineappalti e subappalti.

La raccolta firme partirà domani, 25 aprile, data simbolica, nelle piazze mentre si festeggerà la Liberazione. Nei giorni seguenti si potrà firmare nei banchetti, nelle sedi Cgil e anche online sui siti del sindacato.

“Saremo nelle piazze per tre mesi – ha spiegato Maria Giorgini, segretaria generale Cgil Forlì-Cesena – per raccogliere le 500.000 firme necessarie per ciascun quesito. Il lavoro è un bene comune che ha visto cambiamenti radicali e significativi. Anche in questo territorio oltre il 90 per cento delle assunzioni avviene con termini precari. Dobbiamo trovare rimedio alla condizione del lavoro. Vogliamo costruire un percorso per un lavoro sicuro, stabile, dignitoso e tutelato”.

“Dal 2019 – ha continuato Maria Giorgini – a Forlì-Cesena abbiamo perso 4.000 posti. Non è vero che siamo alla piena occupazione, la quale va recuperata anche rispetto alla qualità del lavoro. Esiste poi il gap di genere che è tra i più alti della regione e anche del Paese, nella differenza tra salario di un uomo e di una donna a pari posizione”.

“Ci sarà la possibilità – ha aggiunto Silla Bucci, segretaria organizzativa – di firmare per i quesiti referendari in tutto il territorio. A Cesena saremo domani ai Giardini Serravalle. A Cesenatico si potrà firmare sia domani, dalle 11 alle 15 al Parco di Levante, sia venerdì 26 aprile dalle 20 al Museo della Marineria, durante una serata organizzata dall’Anpi. Nei tavolini saranno presenti i certificatori che valideranno la firma. Sarà poi possibile firmare in modo elettronico attraverso Spid o carta d’identità elettronica. Invece, il 10 maggio sarà giornata di assemblee in diversi luoghi di lavoro in contemporanea”. 

Raggiunto l’obiettivo delle 500.000 firme la Cgil ne avrà un altro: portare almeno la metà degli elettori a votare per i referendum nella primavera del 2025, per raggiungere il quorum, nel caso in cui i quattro quesiti siano accolti. 

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