Dalla Chiesa
Chiara Lubich. Zanzucchi: “Ha riportato milioni di persone al cuore del Vangelo”
“Chiara è una personalità poliedrica, una persone di fede, speranza e carità. Una donna che ha saputo non imporre ma dolcemente arrivare a dare un posto nuovo ai laici nella Chiesa. Una donna che ha soprattutto conquistato milioni di cuori, riportandoli al cuore del messaggio evangelico, ricentrando il cristianesimo sulla Trinità”.
Così Michele Zanzucchi, giornalista, scrittore e focolarino, descrive Chiara Lubich, ricordandola nel giorno in cui cento anni fa nasceva a Trento. Comincia oggi per il Movimento dei Focolari un anno impegnativo in cui in tutto il mondo si celebrerà il centenario della sua fondatrice con una serie di eventi, iniziative, incontri. “Siamo sicuri che Chiara è viva”, disse la presidente del Movimento Maria Voce ai giornalisti presentando a Roma la mostra internazionale “Chiara Lubich città mondo” di Trento, aggiungendo subito che “questo centenario è pensato non per ricordarla ma per incontrarla”.
Chiara parlava della Chiesa come di “un magnifico giardino” in cui fioriscono tutte le Parole di Dio. In lei, questa Parola fu la preghiera di Gesù: “Che tutti siano uno”. Una Parola che ancora oggi irrompe in un tempo in cui in più parti è in atto – come dice Papa Francesco – “una terza guerra mondiale a pezzi”, in cui sentimenti di odio e disprezzo serpeggiano come veleni nelle società, dove la diversità è spesso sinonimo di inimicizia e paura. “Il carisma di Chiara oggi – argomenta a questo proposito Zanzucchi – ha da dire quello che ha da dire il Vangelo, nulla di più nulla di meno. Lo dice in un modo particolare, centrato sul Vangelo dell’unità, su un Vangelo radicalmente aperto al dialogo con l’altro diverso da sé, un Vangelo che attraverso l’abbandono di Gesù sulla Croce, si può proporre anche a chi ha altre fedi o chi non ne ha”.
È questo “il segreto” o forse la “forza dolce” che ha permesso al Movimento dei Focolari di diffondersi silenziosamente ma capillarmente in tutto il mondo, raggiungendo luoghi lontani, creando ponti di dialogo e fratellanza ovunque. Dal Giappone alle isole del Pacifico alle terre dell’Africa, al Sud America. Zanzucchi fa l’esempio algerino:“Avere un movimento musulmano dei Focolari in Algeria, per esempio, non vuol dire tradire il messaggio evangelico, vuol dire portarlo ad un livello che raramente c’è stato nei rapporti con persone di altre fedi”. Il 22 gennaio, e poi per tutto l’anno del centenario, il Movimento renderà omaggio alla sua fondatrice con molteplici proposte in tutto il mondo. Tra gli eventi in programma, di particolare rilievo sarà la visita del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, il 25 gennaio a Trento, in occasione di un incontro con la cittadinanza dal titolo “Trento incontra Chiara”. Alla mostra trentina se ne affiancheranno altre, nel corso del 2020, dedicate alla Lubich. La prima sarà inaugurata il 29 febbraio presso l’area espositiva della curia custodiale al convento di san Salvatore a Gerusalemme (Terra Santa) e durerà fino al 14 marzo. Poi sarà la volta della mostra ad Algeri (Algeria) che avrà un approfondimento sul dialogo interreligioso, in particolare con l’islam.
Maria Voce in un video messaggio sottolinea come “in un mondo in cui emergono continuamente correnti di particolarismi e di divisioni e sorgono nuovi muri e nuove frontiere”, il messaggio di unità di Chiara Lubich è “di estrema attualità”. Zanzucchi conferma e spiega: “Mi viene una similitudine – dice -. Nella architettura europea abbiamo avuto sostanzialmente tre stili: romanico, gotico e barocco. Il romanico è quello in cui si vedono le linee pure dell’architettura; il gotico è quello in cui c’è uno sviluppo e anche una elevazione. Il barocco lavora sul già esistente cercando di sottoporlo a forme diverse. Credo che il carisma dell’unità sia nato romanico, ha conosciuto negli anni ’80 e ’90 una forte elevazione con grandi successi e poi è arrivato inevitabilmente il momento del Barocco. Importante oggi è saper cogliere la possibilità di svilupparsi. Certamente il Movimento, dopo la morte di Chiara, ha avuto ed ha dei momenti difficili. Lo hanno avuto nella storia tutti i grandi carismi, da santa Teresa d’Avila a san Giovanni Bosco ma queste fasi sono importanti per ritornare alle linee iniziali, a quel romanico che indica l’esistenza vera e autentica di un carisma”.