Confartigianato Cesena presenta le sue proposte ai candidati sindaco, “Più Romagna e meno campanilismi”

Unire pubblico e privato senza oltrepassare i limiti di quelle che sono le competenze dell’amministrazione comunale e creare un welfare di comunità da intendersi come un’opportunità. Confartigianato Cesena si rivolge con questa maxi proposta ai candidati sindaco dei 15 Comuni del territorio cesenate interessati dalle amministrative del 26 maggio prossimo. Un manifesto snello – così lo ha definito il segretario Stefano Bernacci – che si compone di cinque punti strategici tutti indirizzati a un “miglioramento ampio del territorio romagnolo e non delle singole città”. Un territorio più favorevole al fare impresa, investire in personale più qualificato, dare vita a un modello di sviluppo più sostenibile e circolare contribuendo allo sviluppo di un nuovo welfare di comunità e costruire un sistema territoriale omogeneo. Questi i cinque pilastri su cui si regge la richiesta dell’Associazione di categoria che rappresenta 3000 imprese e 4500 imprenditori nell’intero comprensorio. “Ci rivolgiamo a tutti i candidati, non escludiamo nessuno, perché ci esponiamo in rappresentanza dei nostri associati e del mondo del lavoro artigiano. Vogliamo sapere cosa intendono fare nei loro primi 100 giorni di governo”, ha subito precisato Bernacci presentando alla stampa il manifesto anche consegnato a tutti i candidati sindaco.

Inoltre, sul portale web della Confartigianato Cesena sarà a disposizione un’area tematica creata appositamente per le elezioni amministrative e nella quale sarà presente il Manifesto proposto munito di collegamenti con i diversi programmi dei candidati che saranno a loro volta chiamati attraverso un video di un minuto a rivolgersi direttamente agli imprenditori artigiani e a rispondere a tre domande legate al documento. Innovazione, sviluppo e senso di comunità: sono questi i fattori che creano un territorio favorevole al fare impresa. “Non chiediamo – hanno rammentato il segretario ed Eugenio Battistini, responsabile dei trasporti – all’Amministrazione pubblica di creare politiche industriali di sviluppo, ma solo di giocare una partita da regia in accordo con Università, associazioni, fondazioni sul Welfare, evitando sovrapposizioni di ruoli perché ci sono competenze statali, altre regionali, e altre precise dei Comuni”.

Un manifesto che tra l’altro arriva all’indomani della nomina del nuovo gruppo di presidenza eletto da oltre 1000 imprenditori e di cui sono entrati a farne parte Stefano Ruffilli, Marcello Grassi e Daniela Pedduzza. Tutti concordano nell’immaginare i prossimi sindaci come amministratori pubblici che agiscono non solo nell’ottica cittadina, ma della vasta area romagnola. “Vivere in un territorio sviluppato come il nostro – ha detto Pedduzza – non deve portarci a banalizzare uno sviluppo continuo: per questo – ha precisato – abbiamo bisogno di un welfare di comunità con l’obiettivo di aggregare soggetti in grado di fornire i servizi richiesti dalle famiglie, inserirli in una proposta organica, offrirli a condizioni economicamente sostenibili per chi li eroga e per gli utenti che li richiedono”.