Cesena
Confcommercio: “Saldi tiepidi, serve bonus per acquisti di abbigliamento”
Movimento, buoni flussi di visitatori, ma affari che ancora debbono decollare. “Dopo due settimane dal via – dice il direttore Confcommercio Giorgio Piastra – i commercianti stanno ricevendo soddisfazioni in termini di passaggio e di complimenti da parte dei clienti per l’ottima organizzazione in sicurezza durante la ripartenza, il ché non era scontato, e anche per le iniziative delle serate di apertura in luglio e in agosto che hanno movimentato Cesena. Quest’anno c’è più gente in città e la qualità della nostra rete distributiva al dettaglio funge da elemento attrattore. Quanto ai ricavi, le vendite in saldo sono però ancora tiepide e debbono decollare”.
“Federmoda Confcommercio – aggiunge Piastra – dopo 15 giorni dall’inizio dei saldi stima un calo complessivo di incassi nei negozi e nelle boutique di circa 1,4 miliardi con consumi sui 2,1 miliardi contro i 3,5 dell’anno scorso. In particolare, da un’indagine nazionale che comprende anche negozi del Cesenate, il 74% delle imprese intervistate ha registrato un calo delle vendite rispetto ai primi dieci giorni di saldi del 2019, mentre per il 14% sono stabili e per il 12% in aumento. Il 53% delle aziende evidenzia un calo del fatturato entro il 30% rispetto all’anno precedente, ma nei centri delle grandi città si arriva a toccare il 70/80% in meno, mentre in periferia, nei centri minori e nelle località turistiche si registra qualche soddisfazione. Gli acquisti hanno riguardato soprattutto t-shirt e polo, abiti donna, bermuda, camicie, calzature donna, pantaloni e sandali”.
“Per favorire una piena ripartenza – osserva il presidente Confcommercio cesenate Augusto Patrignani – servirebbero, come giustamente chiede Federmoda Confcommercio, contributi a fondo perduto, ‘bonus’ per gli acquisti di abbigliamento e calzature e credito di imposta per la svalutazione dei magazzini, dal momento che sarà impossibile recuperare la stagione primaverile completamente persa, con molti prodotti che resteranno invenduti”.