Dall'Italia
Confcooperative Romagna alla politica: “Concentrarsi sui problemi delle imprese”
«Il Governo Draghi ci ha dimostrato che competenza e credibilità sono elementi fondamentali per l’economia di un Paese. Negli ultimi mesi il nostro Pil è cresciuto più di quello francese e tedesco e questo dimostra che il nostro tessuto produttivo, industriale ed economico è sano e dinamico e se viene stimolato con le decisioni giuste non è secondo a nessuno a livello mondiale». A poche settimane dalla sfida elettorale il presidente di Confcooperative Romagna Mauro Neri, attraverso un comunicato stampa, lancia un appello ai candidati: «Il nostro sistema è da tempo organizzato in un contesto europeo e la credibilità è una cosa sostanziale. Da decenni il nostro Paese era oppresso dal debito pubblico e da un Pil bloccato e ci stavamo chiedendo se fosse colpa di un modello economico inefficiente affetto da problemi strutturali. Oggi sappiamo che il nostro modello è vincente e i partiti hanno una grossa responsabilità».
Il contesto attuale del sistema imprenditoriale è molto complesso perché segnato, come tutti sanno, dagli insostenibili incrementi dei costi dell’energia e delle materie prime, oltre che da un’ormai endemica carenza di manodopera. Le imprese, comprese quelle cooperative, sono preoccupate per gli esercizi in corso e attendono interventi organici al più presto. «Le cooperative sono al limite, ma se riusciamo a superare questo 2022 ci aspettiamo che la situazione migliori – commenta il presidente di Confcooperative Romagna -. Il problema dell’energia, diversamente da quello della manodopera che è invece molto più strutturale, lo puoi risolvere con sostegni di emergenza e con interventi sulla formazione del prezzo dell’energia, a cui devono seguire programmi e investimenti nel medio periodo. Anche se questi costi esorbitanti dell’energia e delle materie prime sembrano ormai cronici, una luce in fondo al tunnel si può intravedere».
Sul fronte manodopera, Neri aggiunge: «C’è un cambiamento sociale in atto. Le persone, soprattutto i giovani, non sono più affezionate al vecchio modello di vita, preferiscono muoversi, cambiare lavoro, scegliere. A questo cambiamento si aggiunge il calo demografico che ha messo in crisi il mondo del lavoro. L’immigrazione è l’unica soluzione, ma occorre puntare su progetti di integrazione seri che facciano comprendere a tutti che le persone in arrivo da altri paesi sono una risorsa e non un problema».
Un ultimo accenno è poi dedicato ai soci e ai lavoratori delle cooperative, oggi alle prese con una forte inflazione. «La cooperazione è un’impresa che si basa sulle persone e, come tale, deve fare tutto il possibile per stare vicino ai propri soci e lavoratori. Magari mettendo a riserva qualcosa in meno. I lavoratori sono una risorsa, sono il cuore di un’impresa, senza di loro non andremmo da nessuna parte».