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Consiglio europeo: “vaccini, bisogna accelerare”. Vigilanza sulle Big Pharma, primi passi del “certificato vaccinale”
Azione coordinata e solidale per battere la pandemia. Accelerare sui vaccini, e conferma della vaccinazione per il 70 per cento della popolazione adulta europea (circa 250 milioni di persone) entro la fine dell’estate. Vigilanza sulle Big Pharma affinché forniscano i vaccini sui quali si sono impegnate (qui è emersa la linea dura del presidente del Consiglio italiano Mario Draghi). Limitazione, per ora, dei “viaggi non necessari”, ma si studia il “passaporto vaccinale” per tentare di rivitalizzare il turismo estivo. Libera circolazione delle merci nel mercato unico per non mortificare industria e commerci. Conferma del piano Covax per i vaccini ai Paesi poveri, ma resta la precedenza per gli europei. Sono alcune delle conclusioni cui è giunto il Consiglio europeo ieri sera, che annuncia un Vertice mondiale sulla salute del G20 che si svolgerà a Roma. I leader dei 27 riprendono questa mattina la videoconferenza discutendo di politica estera e sicurezza.
Nella dichiarazione finale del summit si legge fra l’altro: “Siamo determinati a continuare a lavorare insieme e coordinare la nostra azione per affrontare la pandemia e le sue conseguenze. La situazione epidemiologica rimane grave e le nuove varianti pongono ulteriori sfide. Dobbiamo pertanto mantenere rigorose restrizioni e nel contempo intensificare gli sforzi per accelerare la fornitura dei vaccini”. Le vaccinazioni “sono ormai cominciate in tutti gli Stati membri e, grazie alla nostra strategia vaccinale, tutti gli Stati membri hanno accesso ai vaccini”, concordano i capi di Stato e di governo dell’Ue. “Ciononostante, dobbiamo accelerare con urgenza l’autorizzazione, la produzione e la distribuzione dei vaccini, nonché le vaccinazioni. Dobbiamo inoltre potenziare la nostra capacità di sorveglianza e di individuazione al fine di identificare quanto prima le varianti in modo da controllarne la diffusione”. “Sosteniamo gli ulteriori sforzi profusi dalla Commissione per collaborare con l’industria e con gli Stati membri al fine di aumentare la capacità dell’attuale produzione di vaccini nonché di adeguare i vaccini alle nuove varianti, secondo necessità”. Quindi un passaggio piuttosto chiaro e spigoloso: “le aziende devono garantire la prevedibilità della loro produzione di vaccini e rispettare i termini di consegna contrattuali. È opportuno accrescere la trasparenza riguardo agli sforzi complessivi”.