Coronavirus Covid-19: Antonelli (Gemelli), “il picco non si è ancora esaurito”

“Il picco non si è ancora esaurito e quello che abbiamo visto, anche se ora c’è una tendenza in calo, è frutto di ciò che è stato nelle precedenti tre settimane”. Lo ha affermato questa sera Massimo Antonelli, direttore del polo Emergenza della Fondazione Policlinico A. Gemelli Irccs, nel corso della quotidiana conferenza stampa nella sede della Protezione civile per fare il punto sulla situazione in Italia dell’emergenza coronavirus Covid-19.

“Lunedì verrà pubblicato su Jama il resoconto di uno studio sui primi 1.300 pazienti assistiti in terapia intensiva”, ha annunciato Antonelli, spiegando che “tre quarti di loro, 874, avevano delle comorbidità in larga parte correlate a ipertensione e malattie cardiovascolari. Di questi pazienti, il 90% ha subito una ventilazione invasiva, cioè con intubazione tracheale, e il 10% la non invasiva. La mortalità in questo campione è stata intorno al 15%, maggiormente concentrata tra i 65 e i 90 anni”. Al Gemelli, ha proseguito, “abbiamo avuto 152 pazienti in terapia intensiva nelle ultime tre settimane: il 73% proveniva da Pronto soccorso e il 26% da altri reparti, pazienti che si sono aggravati”.

“L’impatto che arriva alle terapie intensive – ha aggiunto Antonelli – non giunge solo dal territorio, quindi immediato nel Pronto soccorso, ma anche da pazienti che hanno inizialmente dei sintomi più contenuti, anche se impegnativi, e che ricoverati in ospedale possono deteriorare la condizione fino a rendere necessario il ricovero in terapia intensiva”. “Nelle terapie intensive, la degenza media è di circa 10 giorni e, nella maggior parte dei casi, più estendersi fino ai 15-20 giorni. L’impatto – ha chiarito – non è solo dalla severità della patologia che dobbiamo trattare ma anche dal fatto che per la sua risoluzione, il controllo e il sostegno alle funzioni vitali ci sono lunghi periodi di ricovero che impattano anche sulla capacità” di poter far fronte alle necessità di ricovero.