Coronavirus Covid-19: monsignor Pompili (Rieti), “suono delle campane ogni sera alle 21 per invitare a pregare il Rosario”

“Chiedo, a partire dall’11 marzo, di suonare le campane ogni sera alle 21 per invitare le famiglie e i singoli a un momento di preghiera domestica, come la recita del Rosario. Si potrà accendere un lumino da tenere alla finestra. Alla stessa ora, in diretta streaming sui canali diocesani, si potrà partecipare alla preghiera del Rosario dalla cappella della Madonna del Popolo in cattedrale”. È l’iniziativa lanciata oggi dal vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, che va ad affiancarsi ad una serie di “determinazioni” assunte di concerto con sacerdoti e diaconi, per fronteggiare l’emergenza imposta dal Covid-19.

Queste le decisioni prese dal vescovo: “Messe feriali e festive sospese fino al 3 aprile. Celebrazioni solo senza popolo nella forma prevista dal Messale Romano. Sospensione di ogni attività pastorale come incontri di preghiera comunitari, processioni, catechesi, feste e ogni altra manifestazione parrocchiale. Sospensione dell’amministrazione in forma pubblica dei sacramenti; sono garantite le confessioni, rispettando la distanza di almeno un metro e svolgendo il colloquio in luoghi ampi e riservati; è consentita la benedizione delle salme in occasione della sepoltura al cimitero, senza messa, come previsto dal rituale delle esequie, alla presenza dei soli familiari stretti; le chiese restano aperte per la preghiera personale, evitando accuratamente assembramenti e assicurando la periodica sanificazione degli ambienti; con le dovute precauzioni, è opportuno non far mancare il Viatico e il sacramento dell’Unzione agli infermi; se richiesti, anche singolarmente, la santa Comunione”.

Sono le determinazioni assunte dal vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, per fronteggiare l’emergenza imposta dal Covid-19. In un comunicato, diffuso oggi dalla diocesi, monsignor Pompili si dice certo che, “in attesa di tornare alla normalità, ciascuno troverà con inventiva e dedizione forme di sostegno e di solidarietà, anche utilizzando i linguaggi della Rete”.