Coronavirus Covid-19: Rezza (ministero Salute), “trend in marcato aumento. Lockdown locali opzione da considerare”

“Oggi il virus circola all’interno dell’intero Paese” e “l’età mediana di chi contrae l’infezione si colloca intorno ai 40 anni. Un valore da tenere monitorato con attenzione. Se oggi fortunatamente le persone più anziane contraggono meno dei più giovani l’infezione, gli over 75 e le persone portatrici di più patologie rischiano di avere grandi complicanze ed esito fatale”.

Lo ha detto ieri pomeriggio il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, intervenendo presso la sede del ministero della Salute a una conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica in Italia. I giovani devono “essere molto attenti a proteggere anziani e persone fragili”. “Stanno aumentando gli asintomatici e i paucisintomatici – ha detto ancora il presidente dell’Iss – e questo è un elemento cui porre attenzione”. Così come l’aumento dei ricoveri in area medica e nelle terapie intensive: “Un trend nettamente in aumento dieci giorni fa. Venerdì vedremo sicuramente un’ulteriore progressione”.

Per Brusaferro “la sfida è riuscire a gestire l’epidemia garantendo, al tempo stesso, assistenza e risposte di qualità agli altri bisogni di salute, che continuano a esserci”. Ma per questo, ha ammonito, “occorre non superare determinate soglie” altrimenti “i pazienti affetti da altre patologie non potrebbero più trovare risposta nei nostri ospedali”.

Sono quattro i possibili scenari epidemiologici “identificati dalla circolare ministeriale dello scorso 12 agosto, con relativi rischi, soglie e misure raccomandate o necessarie a livello locale, regionale o nazionale”, ha agiunto Brusaferro, precisando che questi scenari “sono stati perfezionati a inizio ottobre”.

Brusaferro ha ricordato che “l’indice di contagio Rt è ormai in tutte le regioni superiore a 1: il virus circola velocemente, aumenta il numero dei casi e le risorse messe in campo fanno fatica a soddisfare il tracciamento: sono numeri significativi e difficilmente sostenibili”. Per questo “è scattata la nuova fase, ossia il ricorso alla mitigazione per riuscire a raffreddare la curva epidemica”. Oltre alle “misure a livello locale e nazionale – ha concluso -, è richiesto a ognuno di noi un grande senso di responsabilità per riuscire a controllare la diffusione dell’epidemia”.

Nuovi record contagi e vittime nelle ultime 24 ore nel nostro Paese. I positivi sono 21.994 a fronte di 174.398 tamponi, 50 mila più di ieri. I morti sono 221. A commentare i dati del ministero della Salute è stato ieri pomeriggio Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del dicastero, analizzando la situazione epidemiologica nel corso di una conferenza stampa. “Il trend dell’epidemia è in aumento, più marcato nelle ultime 2-3 settimane. Abbiamo un numero di decessi ancora relativamente limitato” e anche “l’occupazione delle terapie intensive ancora al di sotto del livello di guardia”; tuttavia occorre “implementare adeguati interventi”.

Ad una domanda sul lockdown a Napoli e Milano, Rezza ha risposto che “quando la situazione sfugge completamente di mano in una determinata area, l’opzione di chiudere tutte le attività a livello locale è da prendere in considerazione e diventa automatica con uno scenario di tipo 4 avanzato”. Il direttore generale del dicastero ha richiamato la zona rossa di Codogno, “primo lockdown geograficamente limitato”, e ha concluso; “È un’opzione temporanea, da guardare positivamente perché causa danni minori di quelli che provocherebbe una non chiusura”.

Sulla stessa linea Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità: “Un lockdown a livello locale è necessario per raffreddare la curva dei contagi quando la situazione è fuori controllo. Fa parte della ‘cassetta degli attrezzi’ da dosare e commisurare alle situazioni, concordati all’interno e con le regioni per convivere con l’epidemia, far funzionare la società e garantire l’assistenza”.