Coronavirus. Don Walter Amaducci, parroco a San Pietro: “Abitare l’attesa. Questo periodo non è stato solo un disastro”

“Se anche ancora non possiamo vivere l’esperienza della celebrazione della Messa, che ci manca, tutta la prima parte possiamo celebrarla. Penso alla liturgia della Parola. Possiamo accostarci alla Parola di Dio e riscoprirla”. Lo dice monsignor Walter Amaducci, vicario episcopale per la pastorale e parroco a San Pietro. 

“Ieri sera – dice raggiunto al telefono poco fa – avevo 70 persone collegate. E si sono fermati per un’ora e mezzo. Erano tutti entusiasti”.

Come riportato qui sotto, tratto dal giornale online della parrocchia, Barca Corona online, anzichè il consueto Barca di Pietro cartaceo, il sacerdote aveva dato appuntamento per ieri sera alle 21.

“Avevo una ventina di persone interessate. Alla fine eravamo tanti di più. Con una trentina di loro siamo andati anche oltre all’orario fissato per il termine (le 22,30) fino alle 23. Ci siamo confrontati. L’appuntamento proposto ha incrociato un bisogno. Diversi mi hanno detto: finalmente abbiamo avuto un’occasione”.

“In questo frangente – aggiunge il prete – certe serate si possono svolgere anche molto meglio. E si possono incontrare famiglie giovani e anziani che altrimenti farebbero fatica a uscire di casa. Si viene incontro alle esigenze di tanti. Uso le modalità che la tecnologia mette a disposizione, sulla piattaforma Zoom, con foto, testi, schemi. È un segno di questi tempi nuovi. Da un impedimento può scaturire qualcosa di vero, di bello e di buono. Ovviamente i problemi ci sono e non ce li nascondiamo”.

“Ci siamo dati un appuntamento settimanale, per tutto il mese di maggio. La scuola biblica del giovedì sera per i parrocchiani e le famiglie scout del Cesena I. È uno dei modi che utilizziamo per abitare l’attesa. Possiamo e dobbiamo utilizzare tutte le risorse. Proprio come facciamo con l’adorazione eucaristica che da quando sono state sospese le Messe propongo per un’ora al giorno. Ci sono sempre da 10 a 15 persone. Perché non la manteniamo anche dopo la pandemia?, più di uno mi domanda. E poi le confessioni. Tutti i giorni, senza soluzione di continuità”.

“Un bene viene anche dal male – conclude don Walter -. Alla fine potremo di certo dire: questo Coronavirus non è stato solo un disastro”.

Di seguito la lettera che don Walter ha scritto ai parrocchiani pubblicata sul Barca Corona diffuso online nei giorni scorsi.

RISCOPERTA DELLA BIBBIA COME PAROLA DIO          

In occasione di alcune catechesi di questo periodo pasquale, a cominciare dalla domenica della Divina Misericordia, abbiamo riflettuto a lungo sulla difficoltà dei primi discepoli di Gesù, inclusi gli Apostoli, a comprendere le Sacre Scritture. C’è come un ritornello, una presa d’atto ricorrente nelle loro testimonianze : non avevano ancora compreso la Scrittura!         

Anche in questa terza domenica di Pasqua la straordinaria esperienza dei due discepoli di Emmaus registra la svolta decisiva a partire dal duro rimprovero dello sconosciuto che li ha affiancati lungo la via, Gesù risorto, che i loro occhi sono incapaci di riconoscere:          

«Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui» (Luca 24. 25-27)         

La sera di Pasqua fu Gesù stesso a intervenire con un aiuto dall’alto: «Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture» (Luca 24,45) aiuto che diventerà pieno e permanente con la discesa dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste.         

Abbiamo preso atto che in questo periodo di restrizioni niente e nessuno ci può impedire un contatto quotidiano con la Bibbia, addirittura con la possibilità, per tanti di noi, di farlo in modo più costante, più calmo e più profondo.         

Resta indispensabile anche per noi, in questa frequentazione della Sacra Scrittura, la guida del Maestro interiore che è lo Spirito Santo. Ma sappiamo anche che i primi passi richiedono una decisione e un impegno non delegabili e anche un aiuto specifico, come può essere quello del Gruppo Biblico che giovedì prossimo 30 aprile (ieri per chi legge, ndr) alle 21 prenderà il via su Zoom.

Auguro a tutti voi di compiere con decisione e convinzione qualcuno dei sette passi già illustrati.

don Walter