Coronavirus e turismo. Parla Gianluca Manuzzi dell’omonima agenzia: “Ad oggi tutti i viaggi in calendario sono stati riprogrammati”

Gianluca Manuzzi, dell’omonima agenzia viaggi nota ben oltre i confini della Romagna (sono 40 le persone che vi lavorano), è un imprenditore che non si lascia prendere dallo sconforto. Nonostante la gravissima crisi che ha colpito tutto il comparto del turismo, e con esso quello dei viaggi di ogni genere a motivo del Coronavirus, cerca di guardare al futuro con ottimismo e sano realismo.

“Stiamo cercando di sviluppare – dice Manuzzi ancora col fresco ricordo del collegamento di martedì pomeriggio con Il Sole 24 ore per una tavola rotonda fra addetti del settore – con i fornitori tutte le sinergie possibili per riprogrammare ciò che avevamo già in portafoglio. Su questo ci si dovrà allineare tutti: agenzie, tour operator, compagnie aeree, fornitori di ogni genere. Speriamo di riuscire a recuperare qualcosa da settembre in poi. Ad esempio i viaggi di nozze. Finora li abbiamo tutti rinviati. D’altronde, una festa in cinque, come viene concesso oggi, chi la vorrebbe fare?”.

“Tutti i viaggi che abbiamo in calendario – continua l’imprenditore – a marzo e ad aprile sono stati riaggiornati. Aerei e alberghi hanno cancellato le prenotazioni. Se ci sarà una ripresa dei voli, credo non si potrà avere prima della fine dell’estate. Inoltre, occorre tenere presente che noi facciamo il 70 per cento del fatturato con le aziende per convention, meeting e voli aziendali con biglietteria e prenotazioni alberghiere. Oggi, con due persone in smart working, continuiamo a tenere i contatti con i clienti”.

L’agenzia è chiusa dal 9 marzo. Quasi tutti sono in cassa integrazione. A coordinare il lavoro da casa è rimasto lo stesso Manuzzi con la sorella. “Ma siamo positivi (non nel senso del virus, ndr) – aggiunge – come ha ricordato martedì l’ad di Alpitour Gabriele Burgio durante il confronto in diretta. Occorre che lo Stato ci aiuti sul serio. Abbiamo bisogno di finanziamenti per mandare avanti le nostre attività. Minimo ci devono concedere la Cassa integrazione fino al termine del 2020. E poi le tasse da pagare sono da rinviare o da sospendere. Inoltre ci vogliono fondi a sostegno dei redditi dei dipendenti”.

Incalza Manuzzi, “ci vogliono fondi per incentivare le vacanze in Italia, altrimenti corriamo il rischio che dall’estero vengano ad acquistare i nostri tour operator per pochi spiccioli. Dobbiamo mantenere le aziende in sicurezza. Noi, per parte nostra ce la metteremo tutta. La viaggi Manuzzi da 60 anni chiude bilanci in positivo. I dipendenti e i clienti sono il nostro patrimonio. Nei primi giorni del lock down decine di persone ogni giorno si sono rivolte a noi per riportare a casa gente, spesso disorientata e impaurita, da ogni parte del mondo. Allora è stato importante il ruolo del consulente. Per noi è stato un messaggio forte. Abbiamo svolto questo ruolo di assistenza ai clienti e lo facciamo da due mesi”.

“Lo scorso anno – ricorda in chiusura Manuzzi – in occasione del Macfrut abbiamo trovato ospitalità a settemila persone da tutto il mondo per tre giorni sulla nostra Riviera. Curiamo tutta l’accoglienza degli ospiti per la fiera di Cesena. Ora ci attende una grande sfida. Abbiamo bisogno di serrare le fila, tutti insieme. Dobbiamo mettere in campo flessibilità, l’andare incontro ai clienti e prezzi bassi. Il turismo è un settore vitale per l’Italia e per il nostro territorio con il suo 13 per cento di Pil nazionale e il 15 per cento di occupazione. Abbiamo un patrimonio culturale immenso, gran parte di quello che si può trovare sull’intero pianeta. Sarà il volano per la ripartenza del settore e di tutto il Paese”.