Coronavirus. La storia di Daniel che non riesce a rientrare in Ecuador

Lui è un 27enne ecuadoriano, lei una 25enne di Cesena. I due sono legati da una storia d’amore che è stata stravolta dal Coronavirus. L’uomo infatti è bloccato presso l’abitazione della donna in quanto al momento non sono disponibili voli di rientro in America meridionale. I presupposti per un romanzo rosa ci sono tutti, così Chiara ospita il suo Daniel, nato a Loja e di professione ingegnere petrolifero che opera nel pieno della foresta Amazzonica.

“Il mio ragazzo – racconta la studentessa di osteopatia – è sbarcato lo scorso 26 febbraio all’aeroporto di Fiumicino a Roma. Insieme abbiamo visitato la capitale fino al 29, poi abbiamo soggiornato per un breve periodo a Napoli, facendo così rientro a Cesena dal 2 al 5 marzo. In seguito siamo ripartiti per Firenze fino al 7”. I guai sono iniziato però la serata del 6 perché “ho ricevuto una telefonata da mia madre, la quale mi affermò la positività al Coronavirus del mio papà che sarebbe stato messo in quarantena domiciliare”.

Dopo una breve sosta per la notte a Bologna, i due sono arrivati a Cesena l’8 marzo e hanno svolto fino al 18 l’isolamento domiciliare. La madre di Chiara è risultata negativa al tampone, il proprio marito attende ora la controprova per essere giudicato guarito dal Covid-19. Chiara e Daniel sono in salute e cercano di passare il tempo al meglio dei propri mezzi. “Mi esercito con l’italiano – afferma il ragazzo – lei studia. Per svagarci balliamo, facciamo un po’ di esercizi fisici e ci sfidiamo ai giochi di società”.

Le uscite sono limitate, “vado solo io a fare la spesa – dichiara l’universitaria – perché Daniel ha il visto scaduto dal 12 marzo, in quanto sarebbe dovuto rientrare in patria proprio quel giorno. Abbiamo avvisato la sua ambasciata e l’ufficio immigrazione di Forlì. Ora approfittiamo del tempo per stare assieme”. Le frontiere dell’Ecuador sono chiuse dal 16 marzo, facendo così vanificare “il volo di rientro che avevo spostato al 19”, sottolinea il ragazzo.

In attesa di conoscere il proprio destino tramite l’ambasciata dell’Ecuador a Roma, l’ingegnere è “preoccupato per il lavoro perché – spiega – la mia azienda necessita di una persona che ricopre il mio ruolo e non può assumere qualcun altro. Non so per quanto tempo possono aspettare il mio rientro“. Il 27enne è subito rimasto colpito da Cesena. “Ho visto solo il centro storico – puntualizza – è una città piccola ma pittoresca. La gente è amichevole”. Il cuore ora è qui in riva al Savio con Chiara, ma la mente inevitabilmente vola in patria perché “spero che le frontiere riaprano – conclude Daniel – cosicché io possa tornare a casa a Quito”.