Coronavirus. L’ad di Linea sterile: “Siamo in emergenza assoluta. Noi ricondizioniamo i camici che servono agli operatori sanitari”

“Siamo in emergenza assoluta”. Lo dice Mauro Ravaglia, amministratore delegato della lavanderia industriale solo per il settore sanitario “Linea sterile” con sede a Gatteo. Lo abbiamo raggiunto al telefono questa mattina, come sempre preso dal lavoro che in questi giorni frenetici e convulsi lo impegna ancora di più, se ciò può essere possibile. L’azienda che dirige serve 3.800 posti letto e 15 mila operatori sanitari, con distribuzione del materiale presso i singoli reparti ospedalieri. Si tratta di 230 quintali di biancheria rimessa a nuovo ogni giorno.

“Da tre settimane siamo in primissima linea. Da quando è scoppiato il primo caso di Coronavirus nel basso riminese prima e nel pesarese poi – aggiunge Ravaglia -. Abbiamo avuto subito una grande richiesta di materiali, in particolare di camici e di tutto ciò che serve per proteggere gli operatori sanitari”.

In una crisi del genere, prosegue nella sua disamina il dirigente d’azienda, “la globalizzazione mette in difficoltà il sistema di approvvigionamento. Noi ricondizioniamo i camici, ogni giorno, e in un giorno solo. Li rendiamo come nuovi. In particolare, per le attività a contatto con pazienti Covid 19, abbiamo fornito 2.500 camici riutilizzabili in tessuto tecnico che vengono ricondizionati, qui nello stabilimento di Gatteo, con processi certificati”.

E le famose e introvabili mascherine? “Abbiamo usato mascherine in microfibra e cotone. Anche quelle le ricondizioniamo ogni giorno. Con la nostra filiera corta, riusciamo a venire incontro alle esigenze urgentissime di queste settimane a tratti drammatiche”.

Restano i camici la prima richiesta, in assoluto, in particolare per i nuovi reparti Covid, aperti negli ospedali dell’Asl Romagna e delle Marche nord, le due aziende sanitarie rifornite da Linea sterile. I 150 dipendenti da subito sono stati messi in grado di poter lavorare in sicurezza. Per loro l’azienda ha stipulato un’assicurazione sanitaria ad hoc per l’emergenza Coronavirus. “Il reparto produttivo è stato suddiviso in turni distinti per evitare commistione di personale e garantire il rispetto delle distanze di legge, in accordo con le rappresentanze sindacali – aggiunge Ravaglia -. Lavoriamo 13 ore al giorno, al momento senza bisogno di straordinari. Abbiamo fornito mascherine a tutti e gli specifici prodotti battericidi, fungicidi e virucidi. Dobbiamo avere la massima protezione possibile, cercando anche di circoscrivere un eventuale contagio”.

In questi giorni l’azienda ritira più volte al giorno la biancheria, visti i bisogni impellenti. “Gestiamo il guardaroba nei presidi sanitari – aggiunge Ravaglia -. Consegniamo il materiale sterile e ritiriamo quello sporco. Grazie a un importante polmone di magazzino riusciamo a fare fronte alle richieste superiori di questi periodi. Abbiamo l’impegno contrattuale, ma anche morale e sociale di svolgerlo giornalmente e senza soluzione di continuità, a sostegno della comunità che siamo chiamati a servire con il nostro lavoro”.