Diocesi
Coronavirus, Nuove disposizioni del vescovo Douglas: “Niente Messa crismale. Alle 12 del giorno di Pasqua si suonino ovunque le campane a festa”
Pubblichiamo più sotto il testo integrale di una nuova lettera che il vescovo Douglas ha scritto a tutta la Diocesi.
Diverse le norme nuove, tra cui il rinvio della Messa crismale e della visita pastorale, come anche di tutta la classica attività pastorale. “Ripeto – scrive il presule – che la celebrazione feriale e festiva della Santa Messa è permessa solo con poche persone (massimo 3-4 persone)”. Inoltre, annota monsignor Regattieri, “sottolineo che la video trasmissione può aiutare i fedeli a stare in comunione non solo con il proprio parroco ma anche tra i fedeli della medesima parrocchia. Chiedo tuttavia che, almeno quella festiva, sia una celebrazione dignitosa e ben curata: anzitutto sia trasmessa ‘in diretta’ e non registrata”.
Ecco la lettera.
Carissimi presbiteri, diaconi, consacrati e fedeli tutti,
a più di un mese dallo scoppio dell’epidemia del coronavirus, ormai diventata pandemia, dopo la prima lettera che ho scritto alla Diocesi (6 marzo 2020), dopo quella inviata ai sacerdoti (11 marzo 2020), dopo aver emanato il Decreto con le disposizioni circa le funzioni religiose e le attività pastorali da tenere nelle nostre parrocchie (Prot. 15/2020/DD), in base alle successive norme emanate sia dall’autorità civile che religiosa (Santa Sede, Conferenza episcopale italiana, Conferenza episcopale Emilia Romagna) e in considerazione delle celebrazioni della Settimana Santa ormai imminenti, sento il dovere di comunicare le disposizioni da osservare in tutto il territorio diocesano da ora in avanti, fino a nuove eventuali norme che si renderanno necessarie.
Le chiese aperte
L’apertura della chiesa è un segno di vita e di speranza. Anche il solo transitare davanti alla propria chiesa e vederla aperta apre il cuore. E tuttavia in essa resta proibita qualsiasi celebrazione con partecipazione di popolo. Si può andare in chiesa a pregare individualmente, premunendosi dell’autocertificazione. La risposta del Ministero dell’Interno al quesito posto dalla CEI se è consentito a un fedele di uscire di casa, munito di autocertificazione, per recarsi a pregare in chiesa, suona in questi termini: “E’ evidente che l’apertura delle chiese non può precludere alla preghiera dei fedeli, purché evidentemente con modalità tali da assicurare adeguate forme di prevenzione da eventuali contagi: l’accesso, conformemente alla normativa vigente, deve essere consentito solo a un numero limitato di fedeli, garantendo le distanze minime tra loro ed evitando qualsiasi forma di assembramento o raggruppamento di persone”. La risposta del Ministero precisa tuttavia che l’accesso alla chiesa è possibile solo “in occasione di spostamenti determinati da comprovate esigenze lavorative” (Prot. 003617 del 27 marzo 2020). Stessa possibilità è data anche a quelle persone (poche di numero) che sono dirette alla chiesa per prestare servizio alle celebrazioni liturgiche.
Ripeto che la celebrazione feriale e festiva della Santa Messa è permessa solo con poche persone (massimo 3-4 persone); sottolineo che la video trasmissione può aiutare i fedeli a stare in comunione non solo con il proprio parroco ma anche tra i fedeli della medesima parrocchia. Chiedo tuttavia che, almeno quella festiva, sia una celebrazione dignitosa e ben curata: anzitutto sia trasmessa ‘in diretta’ e non registrata; in questo modo è meglio favorita la ‘partecipazione’ che è molto di più di un semplice ‘assistere’, tanto meno un ‘vedere’ o ‘sentire’ la Santa Messa; con omelia, preghiera dei fedeli e il necessario servizio liturgico; e cioè: un lettore, un accolito o ministrante, un cantore e – dove è possibile – un organista. Sottolineo anche che a coloro che guardano la televisione o utilizzano altri supporti informatici è chiesta una ‘partecipazione’ convinta e continua, non distratta o parziale perché interrotta da altre incombenze.
Colloqui (confessioni), con i sacerdoti sono possibili, ma con le necessarie precauzioni (alle dovute distanze, indossando le mascherine). Non è opportuno l’utilizzo dei confessionali.
E’ consentito esporre il SS.mo Sacramento per l’adorazione privata dei fedeli, ma a ore ben definite, avendo attenzione che le persone che si turnano nell’adorazione non creino assembramenti e mantengano le opportune distanze, come chiedono le normative. Ripeto il divieto di distribuire la Santa Comunione e di conseguenza, in occasione della Pasqua, di benedire le uova e altri generi alimentari.
La vita pastorale
Sono sospese tutte le iniziative che prevedono riunioni di persone (operatori pastorali, catechisti ecc…). Si consiglia, là dove è possibile, l’utilizzo della video conferenza: strumento questo che, insieme ad altri, può permettere di dare, in qualche modo, continuità alla pastorale nei suoi vari aspetti.
Chiedo ai sacerdoti, ai diaconi, agli accoliti e ai ministri straordinari della Comunione, di evitare di andare nelle case sia per la visita alle famiglie che per la distribuzione della Comunione. Uniche eccezioni siano fatte per l’amministrazione del sacramento dell’Unzione dei malati e il Viatico. Nonostante possa sembrare una indicazione contraddittoria alla nostra missione di annunciare il vangelo, ritengo sia necessario rispettare le norme imposte per garantire la salvaguardia della salute nostra e degli altri.
La Settimana Santa
Le Palme: si celebri la Santa Messa, sempre alle solite condizioni. Mentre il vescovo in cattedrale, sempre a porte chiuse, seguirà il secondo formulario (benedizione iniziale delle palme con processione dalla cappella della Madonna del Popolo al presbiterio), nelle chiese parrocchiali si deve seguire la terza formula prevista dal Messale. E cioè, niente processione iniziale; ma al termine della Messa concedo che si possano benedire le palme (con il formulario previsto dal Messale Romano – Cfr n. 7 p. 115) e collocarle in fondo alla chiesa a disposizione del popolo.
Santa Messa crismale: è sospesa. Dato il suo fondamentale carattere ecclesiale (necessaria partecipazione di popolo da tutta la Diocesi e partecipazione dei sacerdoti con il rinnovo delle promesse sacerdotali) e per l’importanza della benedizione degli oli sarà rimandata a data da stabilirsi.
Giovedì santo: si celebri la Santa Messa, sempre alle solite condizioni. Sia omessa la lavanda dei piedi e la processione col SS.mo Sacramento alla cappella della reposizione. Il SS.mo viene riposto nel Tabernacolo.
Venerdì santo: alle solite condizioni, si tenga la celebrazione della Passione del Signore con l’unica differenza di inserire nella preghiera universale un’intenzione speciale, qui riportata:
X – Per i tribolati
Preghiamo, fratelli carissimi,
Dio Padre onnipotente,
perché liberi il mondo dalle sofferenze del tempo presente:
allontani la pandemia, scacci la fame,
doni la pace, estingua l’odio e la violenza,
conceda la salute agli ammalati,
forza e sostegno agli operatori sanitari,
speranza e conforto alle famiglie,
salvezza eterna a coloro che sono morti.
Preghiera di silenzio; poi il sacerdote dice:
Dio onnipotente ed eterno,
conforto di chi è nel dolore,
sostegno dei tribolati,
ascolta il grido dell’umanità sofferente:
salvaci dalle angustie presenti
e donaci di sentirci uniti a Cristo,
medico dei corpi e delle anime,
per sperimentare la consolazione promessa agli afflitti.
Per Cristo nostro Signore.
In questo giorno sono sospese tutte le forme di devozione al Crocifisso (Via crucis, processioni, ecc…). Si propone di trasferirle a lunedì 14 settembre, festa della esaltazione della santa Croce.
Veglia pasquale: si tenga la Veglia solo nelle chiese parrocchiali. Per la liturgia battesimale, siano rinviati i battesimi e si mantenga soltanto il rinnovo delle promesse battesimali. I sacerdoti dell’unità pastorale che lo desiderano, possono insieme concelebrare.
Sacramenti e sacramentali: è concessa la celebrazione dei matrimoni, ma solo a queste condizioni: i nubendi siano alla presenza del sacerdote che assiste al matrimonio e con accanto solo i due testimoni.
Le prime Confessioni, le prime Comunioni e le Cresime siano tutte rimandate. E’ ragionevole pensare che solo dopo il periodo estivo si potranno celebrare. Saranno date in merito disposizioni più precise.
Per i funerali valgono le norme già date: solo benedizione della salma e del sepolcro.
Indulgenza plenaria: con Decreto del 19 marzo 2020 la Penitenzieria Apostolica ha comunicato di concedere il dono di speciali indulgenze ai fedeli affetti dal morbo Covid-19, agli operatori sanitari, ai familiari e a tutti coloro che si prendono cura di essi. Potranno ricevere tale dono se, avendo l’animo distaccato dal peccato, si uniscono spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione sociale alla celebrazione della Santa Messa, alla recita del Rosario, alla Via Crucis e ad altre forme devozionali, o almeno se reciteranno il Credo, il Padre Nostro e un’invocazione alla Madonna. Appena possibile dovranno accedere al sacramento della Riconciliazione, della Comunione e faranno una preghiera per il santo Padre. L’indulgenza plenaria inoltre è offerta anche a quei fedeli che in occasione della pandemia da coronavirus faranno una visita al SS.mo Sacramento o l’adorazione eucaristica o la Lectio divina o la recita del Rosario e altre pratiche devozionali.
Assoluzione generale: La Penitenzieria Apostolica, sempre con Decreto del 19 marzo 2020, ha stabilito che presentandosi la situazione grave di pericolo di morte, il sacerdote possa impartire l’assoluzione sacramentale generale. Ai sacerdoti cappellani di ospedali o ai parroci che nel loro territorio hanno case di riposo per anziani concedo questa facoltà. Invito a verificare la effettiva gravità del momento e il pericolo di morte di questi fedeli. Stando all’ingresso delle strutture ospedaliere o delle case di cura, poiché non sarà possibile accedere ai reparti, essi potranno impartire l’assoluzione generale. Se possibile, i fedeli siano preparati e sappiano il momento in cui viene loro impartita l’assoluzione e possano sentire la voce del sacerdote. La medesima possibilità è offerta anche al personale sanitario che ne faccia richiesta. Io stesso impartirò l’assoluzione generale ai malati gravi stando nella cappella dell’ospedale Bufalini, al termine della Messa trasmessa in video, che celebrerò sabato 4 aprile. Tale celebrazione sarà trasmessa dai mezzi televisivi.
Celebrazioni video trasmesse: oltre a TV2000 e ad altre emittenti, oltre a quello che ogni comunità parrocchiale potrà organizzare, la Diocesi propone in video e in diretta le celebrazioni presiedute dal vescovo.
– Sabato 4 aprile 2020: ore 11 – Santa Messa (cappella dell’Ospedale ‘Bufalini’, con, al termine, l’assoluzione generale per i malati gravi).
– Domenica 5 aprile 2020: ore 11 – Santa Messa delle Palme (dalla Cattedrale).
– Giovedì 9 aprile 2020: ore 18 – Santa Messa in coena Domini (dalla Cattedrale).
– Venerdì 10 aprile 2020: ore 18 – Celebrazione della Passione del Signore (dalla Cattedrale).
– Sabato 11 aprile 2020: ore 21 – Veglia pasquale (dalla Cattedrale).
– Domenica 12 aprile: ore 11 – Santa Messa (dalla Concattedrale di Sarsina).
Come segno comune di speranza e di vita, stabilisco che Domenica 12 aprile 2020, Pasqua del Signore, alle ore 12, si suonino a festa, in contemporanea, le campane di tutte le chiese (parrocchiali e non) della Diocesi. Io, a Sarsina, terminata la celebrazione della Santa Messa video trasmessa, mentre suoneranno le campane, reciterò – e invito tutti a farlo con me – l’antifona mariana Regina coeli.
Fino a quando?
E’ presumibile – come ho detto sopra –che dovremo sottostare a questo regime di clausura forzata in casa ancora per alcuni mesi. Penso che sia ipotizzabile una ripresa della vita pastorale in autunno. Non ci spaventi questo lungo periodo. Può essere un’occasione che il Signore ci chiede di cogliere inventandoci forme diverse e sempre nuove di contatto con i nostri fedeli. Invochiamo per questo la fantasia dello Spirito accompagnandola con l’apertura del nostro cuore. In questi giorni mi ritrovo a percorrere il lungo e ampio corridoio del vescovado, recitando il santo Rosario. Ogni tanto sbircio dalle finestre e vedo la piazza desolatamente vuota. Ma noto che le piante che la fiancheggiano si stanno infittendo di verdeggianti gemme: premessa e promessa di una primavera ormai alle porte. E penso: ecco un segno di vita. Anche il buio più denso e la paura più forte non avranno la meglio sulla vita. il Signore non manca di aprirci il cuore alla speranza: coraggio, non temete: andrà tutto bene!
Concludo questa comunicazione con un pensiero grato ai medici, agli infermieri e operatori sanitari che ci stanno dando un grande esempio di abnegazione per gli altri. Ad alcuni è stata chiesta persino la vita. Insieme unisco anche un ricordo e una preghiera per le famiglie provate e i tanti defunti vittime di questo virus.
Rivolgo a tutti l’augurio di una Santa Pasqua!
Douglas Regattieri, vescovo