Corriere Cesenate: “Ci siamo interrogati sul messaggio da portare e abbiamo dato vita a una nuova avventura editoriale”

Un anno vissuto pericolosamente. Così si può riassumere quello che ci è capitato in questi lunghi dodici mesi condizionati dalla pandemia. Il nostro lavoro si è moltiplicato. Non c’è quasi mai stata soluzione di continuità: un lungo giorno non ancora terminato. Tra edizione cartacea e quella online, quest’ultima associata ai social, è tutto un continuo rincorrersi di notizie cui dare forma in pagina e nella rete.

Storie, testimonianze, vita quotidiana, nelle mille difficoltà di una realtà in gran parte cambiata. Medici e infermieri in prima linea: non abbiamo mai smesso di raccogliere le loro fatiche e le loro preoccupazioni. Ma anche prof, educatori, genitori e famiglie, con i bambini e i ragazzi che hanno visto il loro modo di approcciarsi allo smartphone cambiare in maniera radicale: da oggetto per il tempo libero e per evadere, è diventato strumento indispensabile per la scuola e per mantenere e coltivare le relazioni.

Il nostro sito internet è esploso come non ci saremmo mai attesi, e come è capitato a tanti. Abbiamo moltiplicato anche per 50 i dati pre-covid: da neanche duemila contatti giornalieri siamo arrivati, il 19 marzo dello scorso anno, a sfiorarne 110mila. Finito il lockdown ci siamo attestati tra i 4mila e i 6-7mila al giorno. Una cifra che ancora ci premia, dopo un anno di duro lavoro per tante ore in ogni giornata.

Non abbiamo mai sparato titoli in prima pagina. Abbiamo scrutato la realtà per quella che era e che è, senza nascondere nulla. Affrontandola e cercando sempre di guardare anche oltre, al dopo, a quel che sarà di noi quando tutto questo finirà. Ci siamo sempre interrogati sul messaggio da portare. Abbiamo provato ad andare controcorrente. Abbiamo scrutato l’orizzonte che ora appare lontano ascoltando manager e imprenditori, sindacati e associazioni di categorie. Ci siamo posti la domanda: che accadrà poi? Ci stiamo preparando ad affrontare il dopo?

Così abbiamo fatto anche noi, in prima persona. In questo anno così drammatico e inatteso (ma il domani è sempre inatteso) abbiamo dato vita a una nuova avventura. L’abbiamo varata nella sua forma giuridica il primo gennaio scorso.

Prenderà forma su carta dal 15 aprile prossimo, quando tre testate storiche della Romagna, Il Piccolo di Faenza, Risveglio Duemila di Ravenna e il Corriere Cesenate usciranno con una nuova veste grafica e con una redazione unica in tre città e tre sedi. Un giornale solo, in tre edizioni locali. Progetto unico finora nel panorama dei settimanali diocesani.

Nonostante la crisi, siamo andati avanti e ci abbiamo scommesso. Nessun posto di lavoro è stato sacrificato, anzi. Immaginiamo un allargamento della redazione che vedrà unite anche le forze impiegate nell’online. Un impegno, il nostro, che cerca di andare incontro al bisogno emerso durante questo anno di pandemia: il lettore che si approccia ai nostri giornali cerca un’informazione di qualità e di prossimità. Cerca un amico fidato, un compagno di viaggio con cui condividere un tratto di strada, anche se accidentato e faticoso. Ci dà fiducia e non vuole essere tradito.

In questa inedita sfida, con noi ci hanno creduto le nostre Chiese locali e i vescovi ci hanno sempre sostenuto. Non diminuisce il nostro impegno, si moltiplica. Proprio come è successo a chi ci ha preceduto, da oltre un secolo nei nostri territori. Nell’anno più difficile degli ultimi decenni, abbiamo gettato le basi per quelli a venire. Per continuare a leggere tutta la realtà, locale e globale e senza escludere nulla, alla luce dell’esperienza cristiana, quella che dà senso pieno all’esperienza umana.