Dall'Italia
Covid-19. Donini: “Siamo nel pieno della quarta ondata ma i numeri sono sotto controllo”
Partiranno da lunedì 22 novembre in Emilia-Romagna le prenotazioni per la somministrazione della dose ‘booster’ di vaccino anti Covid-19 ai cittadini di età compresa tra i 40 e i 59 anni, una ulteriore platea di oltre 1 milione e 100mila persone.
La notizia è stata data stamane in conferenza stampa dall’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini che ha aperto i lavori facendo il punto sulla situazione epidemiologica.
“A livello europeo, internazionale, italiano ed emiliano-romagnolo siamo nel pieno della quarta ondata – ha esordito l’assessore -. Era abbastanza prevedibile in ragione del comportamento della circolazione virale che abbiamo tracciato. La prima ondata nell’inverno 2020 è stata seguita dalla seconda di novembre 2020, la terza si è presentata a marzo 2021 e ora con la stagione fredda, proprio in queste settimane, siamo nella quarta. Infatti abbiamo un Rt a 1,23, in leggera crescita rispetto alla settimana scorsa con 1,17, e un’incidenza su 100mila persone di 83.7, mentre eravamo a 72.8. La prossima settimana arriveremo a ridosso dei 90 punti su 100 abitanti. Si attesta largamente sopra la media regionale l’incidenza della popolazione 6-13 anni con 193 casi su 100mila abitanti mentre nella fascia 11-13 scende a 165”.
In considerazione di questa elevata incidenza “abbiamo reiterato al governo la richiesta di inserire nella vaccinazione con terza dose non solo le persone dai 40 in su ma anche il personale scolastico e care giver a contatto con la popolazione non vaccinata sotto i 12 anni. È stato inoltre chiesto a Federfarma, che ha accolto, uno slot di tamponi rapidi da dare alle farmacie per fa sì che un ragazzo di 10 anni che deve testare la propria condizione rispetto al Covid possa trovare posto per un tampone, nonostante l’afflusso cospicuo”.
I dati
A ieri erano 459 i ricoverati per Covid in reparti ordinari e 41 in terapia intensiva su un totale di 11.454 casi attivi. In tutto 500 ricoverati, il 4,3 per cento dei casi attivi, contro il 95.6 per cento di persone che anche se sintomatici possono non ricorrere alle cure ospedaliere.
“Oggi sfioreremo i mille casi ma il tasso di ospedalizzazione è ancora sotto controllo perché nei reparti Covid siamo al 5.8 per cento, quindi sotto la soglia critica fissata 15 per cento, mentre siamo al 4.6 per cento in terapia intensiva contro la soglia critica fissata al 10 per cento. In conclusione, pur in presenza della quarta ondata, le dimensioni non hanno a che vedere con il 2020 – ha sottolineato ancora l’assessore Donini -. Stiamo beneficiando dei risultati eccezionali della vaccinazione”.
Dobbiamo aspettarci restrizioni o zone gialle? “Se io dovessi definire la situazione attuale, siamo in piena quarta ondata, la circolazione del virus è importante, ma la situazione ospedaliera è sotto controllo ed è quella prodromica per valutare ulteriori restrizioni. Ad oggi siamo sotto la soglia di allarme, esattamente alla metà, ovvero al 4,6 per cento in terapia intensiva (a 10 si cambia fascia) e al 5,8 per cento nei reparti Covid e dovremmo arrivare al 15 per cento per cambiare fascia, con entrambi gli sforamenti. Questo non ci porta al disimpegno, anzi. Ma sulle ulteriori restrizioni la discussione è in atto, e non ci sono decisioni prese. Ricordo che la mascherina nei luoghi chiusi e negli assembramenti è ancora un obbligo di legge e i comuni e le autorità sanitarie devono aumentare fase di controllo. Per le restrizioni ai non vaccinati inizia oggi il dibattito nella Conferenza Stato-Regioni. Noi da sempre diciamo che in caso di restrizioni coloro che dovessero avere una vaccinazione completa rischiano di meno e dovrebbero avere maggiore possibilità di relazione o di socialità”.
Qual è la vostra posizione sulla vaccinazione under 12?
“Il target di vaccinazione non lo definisce la Regione, deve essere valutato dalle agenzie preposte, Ema e Aifa e poi dall’Istituto superiore di Sanita e dal Ministero, le regioni sono strumento della campagna vaccinale dello Stato. Il nostro compito è vaccinare il più possibile, nel minor tempo possibile e meglio possibile la popolazione target. Sicuramente nelle terapie intensive la quasi totalità dei ricoverati non è vaccinata, i vaccinati ricoverati sono tendenzialmente persone molto anziane e con importanti comorbidità, oncologici, diabetici, cardiopatici”.
“In Emilia Romagna – ha sottolineato ripetutamente Donini – la campagna vaccinale è stata particolarmente performante perché i cittadini hanno aderito e gli operatori sanitari si sono adoperati. Siamo a un passo dal raggiungimento del 90 per conto dei vaccinati con prima dose e all’88 per cento con il ciclo completo. Mesi fa non avremmo mai sperato di poter raggiungere un tale superamento della soglia individuata anche a livello nazionale come sufficiente o adeguata per la tenuta del sistema sanitario che era fissata all’80 per cento”.
Ora è in corso la somministrazione della dose aggiuntiva per gli immunodepressi e della dose boster di richiamo, della terza dose per i sanitari largamente intesi e over 60 e immunodepressi oltre che per i vaccinati con J&J e devono fare richiamo eterologo. La platea è di 2.218.194 persone, ovvero quelle che hanno fatto le due dosi e che progressivamente da qui a fine maggio saranno nelle condizioni di poter richiedere la terza dose, sulla base del superamento dei sei mesi dalla seconda
Dal primo dicembre partiranno quindi le vaccinazioni di richiamo per le persone nate dal 1962 al 1981 che da almeno sei mesi hanno ultimato il ciclo primario.
Inoltre la Regione – con una circolare inviata nei giorni scorsi dall’assessorato alle Politiche per la salute – ha dato indicazioni alle Aziende sanitarie di procedere alla somministrazione della ‘terza’ dose, in questo caso a prescindere dall’età, agli ospiti delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali (residenziali e semiresidenziali) dedicate a persone con disabilità, pazienti psichiatrici e delle dipendenze, nonché al personale che vi opera: si tratta di un ulteriore allargamento, visto che fino ad ora la dose aggiuntiva era limitata ai soggetti residenti o che operano nelle Cra e Rsa.
Manca all’appello della prima dose un 10 per cento della popolazione vaccinabile. Sono circa mille al giorno, in questo momento, ha detto l’assessore, le nuove prime dosi somministrate “ma la propensione al convincimento è abbastanza lenta”.
Dove si vaccinerà?
La platea dei vaccinabili è meno concentrata ma potenzialmente più vasta e potrà essere utile per chi ha difficoltà di spostamento, ricorrere ai medici di medicina generale che devono vaccinare in ambulatorio o dare la disponibilità negli hub vaccinali, e alle farmacie. Al momento in regione ce ne sono 230 disponibili sulle 1316 presenti. Ci saranno inoltre gli hub, uno per provincia, punti vaccinali su base distrettuale e negli ospedali. Non si escludono i mezzi mobili nelle aree interne o di montagna e sedute ad accesso libero presso gli hub con open day.
Come si prenota?
I canali di prenotazione sono sempre il Cupweb, Cuptel, sportelli Cup, Fascicolo sanitario elettronico e chiamate attive da parte dell’Ausl tramite sms rientranti in determinate categorie.