Crollo Ponte Morandi: monsignor Tasca (arcivescovo Genova), “tragedia che accomuna tutti. Preghiamo il Dio della serenità che ci dia il necessario per camminare insieme”

“Preziosa gli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli… Il grande miracolo del Signore è far sì che anche la morte agli occhi del Signore sia una realtà preziosa, da custodire con attenzione, con cura, con amore”. Così si è espresso oggi monsignor Marco Tasca, arcivescovo di Genova, durante l’omelia della Messa in suffragio delle vittime del crollo del Ponte Morandi, celebrata nella parrocchia di San Bartolomeo della Certosa. Alla celebrazione eucaristica è seguito un intervento istituzionale dell’arcivescovo alla Radura della Memoria, poco prima del minuto di silenzio nel quale hanno risuonato tutte le campane dell’arcidiocesi.

“La prima grazia che chiedo oggi al Signore – ha detto monsignor Tasca – è che sentiamo tutti insieme di aver cura anche della sofferenza, del dolore e della morte”. “Nel testo del vangelo che abbiamo letto la parola-chiave è condivisione, la chiamata a sentire che non siamo soli, nella gioia, nel dolore, nei momenti in cui sembra che tutto vada bene, nei momenti in cui tutto sembra vada male. La condivisione è un valore che oggi siamo chiamati a riscoprire”. Mentre “la solitudine è una malattia che oggi siamo chiamati insieme ad affrontare”.

L’arcivescovo ha poi sottolineato: “Il trovarci qui, insieme, da cinque anni, ci dice proprio questo: ci dice che la realtà che vogliamo affrontare insieme, questa tragedia immane per la nostra città, è una realtà che riguarda tutti, non riguarda soltanto i parenti delle vittime, o quelli che in vario modo, a vario titolo hanno sofferto. È proprio il richiamo che ci fa la Parola di Dio, a vivere insieme questo ricordo, a sentire che anche questo ricordo ci accomuna come città”.

Infine: “Siamo chiamati insieme a cercare di dare delle risposte. Siamo qui nella preghiera. Preghiamo il Dio della pace, della serenità, che ci dia il necessario per camminare insieme, sicuri che Dio è dalla nostra parte, e vuole condividere le nostre sofferenze”.