Cesena
Curto di nuovo in campo, finita la squalifica
Il difensore napoletano del Cavalluccio potrà rientrare sabato con la Reggiana, dopo una frase giudicata razzista
Marco Curto ha scontato le cinque giornate di squalifica comminate dalla Fifa, dopo il processo che si è svolto in videoconferenza davanti alla commissione di Miami, a causa della frase giudicata razzista rivolta all’attaccante sud coreano Hee Chan Hwang, durante l’amichevole della scorsa estate tra Como e Wolverhampton.
Di Taranto: “Vicenda ingiusta, ma siamo sereni”
Inizialmente di 10 turni, la pena è stata ridotta della metà e il difensore campano, in questo lasso di tempo, ha svolto lavori sociali all’Asp di Cesena. “È una vicenda molto particolare che ci ha visti partecipi al fianco di Marco Curto – ha detto oggi in conferenza stampa il direttore generale del Cesena calcio, Corrado Di Taranto -. Abbiamo insieme a lui impostato una difesa per un fatto che a nostro parere e degli avvocati non esiste. Come società siamo stati colpiti all’inizio, poi l’abbiamo vissuta con Marco in maniera molto serena. Questo fatto ci ha dato la vicinanza delle persone e dei tifosi. Per Marco è stato importante perché la gente ha capito la reale situazione. Marco si è messo a disposizione dell’associazione indicataci dal Comune ed è stata un’esperienza veloce e apprezzata da tutte le parti”.
Artico: “Vicinanza della gente”
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il direttore sportivo Fabio Artico. “Abbiamo apprezzato la vicinanza della gente che ha capito in pieno che cosa era successo davvero. Credo poi che sia stata una possibilità per Marco di scoprire un mondo e di arricchirsi come persona. Bisogna cercare di cogliere le cose positive anche da momenti come questi”.
Curto: “Opportunità per conoscere l’Asp”
Il calciatore napoletano ha poi preso parola, archiviando la vicenda. “Ringrazio il Cesena, lo staff, i direttori – ha spiegato – e tutti quelli che mi sono stati vicini in questo momento. Penso che il lavoro della Fifa contro il razzismo sia ottimo a livello mondiale ma nel mio caso sia qualcosa di diverso. Credo ci sia stato un fraintendimento. Essere associato a quelle frasi non è una bella cosa ma non sono stato così tanto male perché ho sentito la vicinanza dei tifosi, delle persone e della famiglia. L’ho vissuta bene ed è stata un’opportunità per conoscere l’attività sociale dell’Asp. L’associazione aiuta tante persone poco fortunate sul territorio e l’ho vissuta in primo piano. Oggi alcuni ragazzi sono qui con noi e ne sono contento”. Nel dettaglio il programma di lavori sociali è stato ampio e variegato, per apprendere al pieno il lavoro dell’ Azienda pubblica di servizi alla persona di Cesena. “Ho fatto un incontro iniziale dove abbiamo affrontato i temi del razzismo e delle tratte clandestine, poi siamo andati per le case in cui stavano i ragazzi per capire di cosa avessero bisogno. Li ho conosciuti e ho appreso i servizi offerti: l’insegnamento della lingua, il fornire le cure mediche e affiancarli nel trovare una casa. Tutte piccole cose che noi diamo per scontate ma, per chi non è italiano e non parla la lingua, non lo sono. Conoscendo i ragazzi ho dato una mano nel mio piccolo per svolgere questo progetto. Nell’ultimo giorno siamo stati qui allo stadio insieme e siamo rimasti in buoni rapporti”.
Curto: “Non vedo l’ora di rientrare”
Uscito dal tunnel, ora Curto potrà tornare in campo già da sabato nel derby contro la Reggiana. “Non è stato facile stare fermo, all’inizio è stata dura perché non me l’aspettavo. Poi ho metabolizzato e ho preso questa opportunità per riflettere e tornare più forte di prima. Mi sono sempre allenato, quindi sto bene fisicamente. Sono felice perché quando la squadra va bene è più facile stare fuori. Non vedo l’ora di rientrare per dare una mano”.