Da Bagno di Romagna, per le Gualchiere, il Nasseto e il passo dei Mandrioli. Un anello imperdibile

L’anello dei Mandrioli è un itinerario che ogni appassionato di montagna che abita nel nostro territorio dovrebbe conoscere.

L’ho percorso per la prima volta due giorni fa, in compagnia di una decina di amici. È un sentiero ben segnalato, facile da seguire, impegnativo dal punto di vista fisico. Ci vogliono almeno 6-8 per percorrere i 18 chilometri dell’intero tragitto che si snoda quasi tutto all’ombra e affronta un dislivello impegnativo di mille metri.

Si lascia l’auto poco dopo l’abitato di Bagno di Romagna, all’inizio del sentiero per il piccolo borgo delle Gualchiere. La prima tappa è Nasseto, dove si trova un bivacco che all’occorrenza può servire. 

Poi si arriva al passo della Serra, a 1.150 metri di quota. In seguito si percorre tutto il crinale, quasi tre chilometri e mezzo immersi in una fitta vegetazione, fino al passo dei Mandrioli. Da qui, dopo alcune centinaia di metri lungo la strada, si taglia a destra sulla ripida e breve salita fino ai 1.265 metri della Lombardona da dove si gode una vista che spazia su tutta la valle del Savio (foto qui sotto) fino all’Adriatico.

Da lì si inizia a scendere passando prima per la Cima del Termine (1.277 metri slm, il punto più alto dell’intero tragitto). Poi il Prato dei Grilli (1.019 metri slm),

il podere Becca per arrivare lungo l’inizio della strada dei Mandrioli. Da qui, in poche centinaia di metri sull’asfalto si torna al punto di partenza.

Noi, soste comprese, ci abbiamo impiegato 7 ore e mezzo. Durante tutto l’itinerario non si trovano punti di appoggio né fontane per l’acqua. Bisogna partire ben equipaggiati. 

Il giro è bellissimo e merita di essere provato da chi è allenato alle lunghe distanze. Durante la giornata abbiamo incontrato due escursionisti a cavallo e altri tre in bicicletta. Nessuno a piedi, un vero peccato.