Cesena
Da donna a donna, la piccola guida ai servizi del territorio
Cosa prova una giovane donna in centro città da sola di sera? Lo stereotipo direbbe forse paura, quasi sicuramente disagio. o forse no.
Quali sono i sentimenti, le esigenze, le attese di una ragazza oggi? Una delle risposte viene dalle giovani donne del progetto “Tratti di donna” dell’associazione L’Aquilone di Iqbal che stamane in conferenza stampa hanno presentato “Da donna a donna”, una piccola guida ai servizi del territorio rivolta alle coetanee.
All’interno, con una grafica accattivante, colorata, pensata per parlare da giovani a giovani, si trovano informazioni in tre lingue sui servizi presenti in città, da quelli riguardanti la salute, ai recapiti cui trovare occasioni di aggregazione, integrazione e inclusione a quelli specificatamente rivolti alle donne. Il tutto corredato da orari di apertura, numeri di telefono e contatti vari.
Certamente 33 paginette utili ma, evidentemente, qualcosa di più di uno strumento informativo. La piccola guida, 7.500 copie diffuse gratuitamente e stampate con il contributo dell’assessorato alle Politiche delle Differenze del Comune di Cesena con un cofinanziamento dalle Pari Opportunità della regione Emilia Romagna, in realtà comunica un vero e proprio invito a partecipare, rendersi presenti alla città, e alla società, per viverla attivamente.
L’opuscolo rappresenta un altro step del progetto “Tratti di donna” nato nel febbraio del 2016 e che aveva già dato vita all’evento “Giù dai tacchi”, in occasione della Festa della donna del 2017. Il percorso, un incontro al mese, aperto a giovani donne tra i 14 e i 35 anni, libero e gratuito, si svolge sotto il coordinamento dell’Associazione L’Aquilone di Iqbal di Cesena con l’obiettivo di accompagnare le partecipanti verso una capacità di valorizzare il proprio ruolo di donne nella società odierna.
“Ci abbiamo lavorato mesi, scegliendo quali informazioni inserire e come – ha spiegato Erica Zitelli, una delle circa 15 ragazze, età media tra i 20 e i 25 anni, coinvolte nel progetto -. Vederlo realizzato è stato un traguardo raggiunto”. Un traguardo verso la valorizzazione del femminile, da intendersi – precisa la ragazza “anche e soprattutto come valorizzazione della solidarietà e della collaborazione tra donne”. “Mi auguro – si è unita Valentina Fina – che questo strumento sia di aiuto. Vederlo realizzato mi ha emozionato”.
“Quello che è importante è che le iniziative che portiamo avanti – ha voluto sottolineare Keltoum Kamal Idrissi – servano a creare una discussione, all’interno di un gruppo che sia aperto, indipendente dall’appartenenza a religioni, culture o idee diverse, una esperienza proficua per l’intero territorio”.
“Questo lavoro è la prova che i giovani non sono così superficiali come si pensa” ha commentato la coordinatrice Cinzia Valzania anticipando l’ingresso nel gruppo anche di giovani uomini “il cui punto di vista è fondamentale”.
“Ho sperimentato nel mio quotidiano l’importanza di questo gruppo – ha detto Valentina Zoffoli – il cambiamento che può arrivare da un cammino rivolto alla valorizzazione, al rispetto delle differenze e in generale al rispetto per la donna, lo vedo realizzato già nel mio modo di esprimermi quotidiano”.
“Nei centri di aggregazione giovanile – ha precisato l’assessore alle Politiche della differenza Francesca Lucchi – assistiamo prevalentemente alla presenza maschile. Questo progetto di ragazze che parlano ad altre ragazze vuole essere una nuova opportunità, comunque trasversale, è importante che si parli di esigenze dei giovani con i giovani. L’educazione alla differenza ci insegna che, con le dovute distinzioni, gli stereotipi vanno combattuti perché siamo tutti uguali”.