Da oggi in vigore il nuovo Dpcm. I punti del decreto in vista del Natale

Il nuovo Dpcm del Governo conferma la stretta sul Natale ormai alle porte. L’esecutivo decide così di resistere alla pressione per adottare senza riserve la via del rigore, evitando magari di ripetere errori e imprudenze, come quelle che hanno caratterizzato l’estate scorsa. L’obiettivo è quello di evitare quell’allentamento – secondo molti eccessivo – probabilmente alla base della seconda ondata del virus che il Paese sta vivendo e attraversando giorno dopo giorno. A Natale e Capodanno resteremo in un certo senso “blindati” all’interno dei nostri confini comunali e, dal 21 dicembre al 6 gennaio, saranno bloccati gli spostamenti tra Regioni. Imposto anche il divieto di raggiungere le seconde case. La linea dura confermata dal presidente Conte resterà in vigore da oggi fino al 6 gennaio prossimo.

Disposizioni su tutto il territorio nazionale che di fatto ci traghetteranno al nuovo anno. “Siamo consapevoli dell’ennesimo sacrificio che stiamo chiedendo agli italiani in un periodo dell’anno tradizionalmente dedicato alla convivialità – ha detto Conte ieri sera nel corso della conferenza stampa – ma più che limitazioni, le nostre sono solo forti raccomandazioni, per proteggere meglio i nostri cari, in particolare i più anziani, e soprattutto per evitare che la curva torni a impennarsi”. Dopo aver spiegato che il sistema dei tre colori “sta funzionando e che si sta rivelando efficace” il premier ha annunciato lo stop agli spostamenti, salvo le eccezioni di sempre: comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.  Confermata anche la chiusura degli impianti sciistici. Il presidente del Consiglio ha sciolto anche il nodo legato alla scuola, peraltro oggetto di aspre discussioni con le Regioni. Gli studenti delle superiori torneranno in classe il 7 gennaio in una percentuale del 75 per cento, e non più del 50 per cento. Infine, il ministro della Salute Roberto Speranza, potrebbe firmare le nuove ordinanze che presto potrebbero rendere più “gialla” l’Italia, trasformando alcune Regioni da zona rossa a zona arancione e quelle da zona arancione a gialla. Ma entriamo nel dettaglio e vediamo cosa è utile sapere.

Le indicazioni del nuovo Dpcm. Fermo restando che “dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 è vietato, nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, e nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021 è vietato altresì ogni spostamento tra comuni, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute, è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Esclusi gli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra Regione o Provincia autonoma e, nelle giornate del 25 e 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021, anche in quelle ubicate in un altro Comune.

Messa di Natale. La Santa Messa di Natale del 24 dicembre dovrà essere celebrata in un orario che consenta  comunque il rientro nella propria abitazione entro le 22.

Cenone e pranzo di Natale. Non ci sono norme di specifiche per quanto riguarda i cenoni, i pranzi e festeggiamenti di Natale. Il Premier ha solo espresso una “forte raccomandazione per le feste: non ricevere in casa persone non conviventi. È’ una cautela essenziale – ha sottolineato – tesa soprattutto a proteggere i nostri cari”.

Coprifuoco e Capodanno. Ci sono una serie di limitazioni specifiche per i festeggiamenti di Capodanno: i ristoranti interni agli alberghi, che sono gli unici a poter tenere aperto anche dopo le 18 in base alle normali regole delle zone gialle, non potranno fare il cenone, e dovranno restare chiusi. L’obiettivo è quello di impedire feste con troppe persone. Inoltre il nuovo Dpcm prevede che, a differenza delle attuali disposizioni, a Capodanno il coprifuoco sarà spostato fino alle 7 del mattino e non fino alle 5 come gli altri giorni.

Apertura ristoranti durante le feste. I ristoranti potranno restare aperti a pranzo anche a Natale, Santo Stefano, Capodanno e l’Epifania. Non si prevedono inoltre ulteriori restrizioni rispetto all’orario limitato, dalle 5 alle 18, anche per i bar e altri locali dove è possibile trovare cibi e bevande.

Impianti sciistici. Si potrà tornare sulle piste da sci solo dal 7 gennaio sempre però tenendo presente l’eventuale adozione di linee guida di Regioni e Province autonome validate dal Comitato Tecnico Scientifico. Si tratta di misure rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti.

Festa di fine anno e cene. Sullo stesso avviso di quanto deciso per gli impianti sciistici, per chi decide di passare la notte del 31 dicembre in un Hotel, è prevista una cena in nella propria camera. Inoltre, “resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; dalle ore 18 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7 del 1° gennaio 2020, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera”.

Asporto e consegna a domicilio. Come accaduto fino ad ora, continua la ristorazione attraverso la consegna a domicilio e sempre nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Per quanto riguarda l’attività di confezionamento e di trasporto, resta consentita fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, Resta vivo anche il divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Scuola in presenza. Secondo il nuovo Dpcm, a partire dal 7 gennaio, è previsto il ritorno in classe del 75 per cento degli studenti delle superiori. L’innalzamento della soglia, inizialmente fissato al 50 per cento, si deve probabilmente alla pressione effettuata dai governatori nel corso della Conferenza Stato-Regioni avvenuta nei giorni scorsi. “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado – si legge  nel testo – adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 75 per cento della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza”.

Esami e lauree in presenza. Anche in questo caso si torna alle cerimonie di laurea “in presenza”. Anche gli esami potranno svolgersi in presenza, così come le lezioni, anche se solo per un ridotto numero di studenti e per le matricole.  E questa, è una delle novità contenute nel nuovo Dpcm. “Le attività formative e curricolari si svolgono a distanza. Possono svolgersi in presenza – si legge nel testo – le sole attività formative degli insegnamenti relativi al primo anno dei corsi di studio ovvero rivolte a classi con ridotto numero di studenti, quelle dei laboratori, le altre attività curriculari, anche non relative agli insegnamenti del primo anno, quali esami e sedute di laurea”.

Negozi e attività commerciali. Come riporta il documento, le disposizioni del governo consentono “fino al 6 gennaio 2021, l’esercizio delle attività commerciali al dettaglio fino alle ore 21. Inoltre “nelle giornate festive e prefestive resteranno chiusi gli esercizi commerciali all’interno dei mercati e dei centri commerciali, delle gallerie e dei parchi commerciali, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole”.

Confermato stop ai concorsi. Confermata la sospensione di prove preselettive e scritte e delle procedure concorsuali sia pubbliche che private, e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni. Escluse le valutazioni di candidati effettuata su curriculum o in modalità telematica. Restano esclusi anche i concorsi per il personale del servizio sanitario nazionale, compresi, lì dove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile. Le commissioni potranno ancora procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto.

Musei, biblioteche, cinema e teatri, palestre e centri benessere. Ancora ferma l’apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. Per quanto riguarda le biblioteche invece, i relativi servizi saranno offerti al pubblico tramite prenotazione, sempre però tenendo presente il rispetto delle misure di contenimento relative all’emergenza epidemiologica. Restano ancora chiusi purtroppo anche i cinema e i teatri. Nessuna novità anche per palestre, piscine e centri benessere. Restano sospese tutte le attività legate a queste realtà. Si prosegue invece l’erogazione di tutte le prestazioni che riguardano i livelli essenziali di assistenza e quelli legati alle attività riabilitative o terapeutiche.

Discoteche. Nessun cambiamento anche sul fronte delle discoteche che restano chiuse. Prosegue anche la sospensione di tutte le attività svolte in sale da ballo e locali all’aperto o al chiuso. Misure legate al divieto di “feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose. Sono vietate anche le sagre, le fiere di qualunque genere e gli altri analoghi eventi”.

Eventi sportivi. Fermo restando che fino al 15 gennaio si potranno disputare solo incontri e gare di “alto livello”, l’articolo 1 del nuovo Dpcm introduce una modifica rispetto al precedente decreto sullo svolgimento degli eventi sportivi. “Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riconosciuti di alto livello e di interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e del Comitato italiano paralimpico (Cip) – si legge nel testo – riguardanti gli sport individuali e di squadra organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico”.